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Tassi di interesse bancari in Italia, com’è andato il 2019 e quali sono le previsioni per il 2020?

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I tassi di interesse bancari sono al centro dell’attenzione di molti investitori: a seconda di come li decliniamo, interessi sui depositi o interessi sui prestiti, vanno infatti a toccare diverse categorie di persone. Andiamo a riassumere l’andamento dei tassi di interesse bancari sia sui prestiti sia sui depositi nel 2019 per capire quale sarà l’andamento nel 2020, ma anche qual è il rapporto tra l’andamento dei tassi di interesse sugli investimenti e i prodotti finanziari.

Effetto dei tassi di interesse sui prodotti finanziari

Partiamo dal tasso di interesse di riferimento sull’euro stabilito dalla Banca centrale europea (BCE), perché da questo deriva il valore della moneta e la politica monetaria per l’Europa, che si riflette sull’economia italiana. Il tasso di interesse stabilito dalla BCE, infatti, influisce sul costo del denaro preso e dato in prestito, ma influisce anche sui mercati di scambio delle valute straniere. Chi investe nel forex, uno dei principali prodotti finanziari usati dai trader, sa bene che gli annunci sui tassi di interesse della BCE sono da segnare sul calendario. L’eventuale variazione stabilita dalla BCE influenzerà le scelte d’investimento nel medio o lungo termine dell’investitore nei mercati valutari.

Tassi di interesse sui conti di deposito

Uno degli effetti della politica monetaria dettata dalla BCE negli ultimi anni ha portato alla riduzione sensibile degli interessi maturati sui conti di deposito. Anzi, dopo la modifica dei tassi operata a ottobre dello scorso anno e confermata a gennaio 2020, come riporta il comunicato stampa BCE del 23 gennaio sulle decisioni di politica monetaria, il tasso sui depositi è diventato negativo, scoraggiando il risparmiatore dal conservare le proprie finanze su di un conto di deposito.

L’effetto dei tassi di interesse bassi sugli investimenti in Italia

I tassi di interesse bassi in Europa, dovuti a una fase di bassa crescita, portano inevitabilmente gli investitori a rivedere le proprie scelte. Si prendano come esempio gli investimenti sui titoli di stato: mentre in Italia è ancora possibile ottenere rendimenti anche sulle obbligazioni a breve termine, in Europa nazioni come la Germania elargiscono interessi negativi anche sui bund a 10 anni, come riporta IlSole24Ore.com. Una situazione che ha richiesto a molti risparmiatori un’ampia rivisitazione del proprio portafoglio finanziario e che ha portato in molti a esplorare per la prima volta i mercati azionari.

Tassi di interesse sui prestiti

Di contro, i tassi di interesse bassi facilitano l’accesso al credito. Le richieste di mutuo nel 2019 sono aumentate dell’1% rispetto al 2018 grazie a tassi sul prestito molto bassi, che hanno incoraggiato le persone ad acquistare casa. I tassi sui prestiti domestici invece, seppur diminuiti rispetto ad alcuni anni fa, sono decisamente più costosi e la spiegazione è semplice: le banche e le finanziarie hanno meno garanzie sulla restituzione quando prestano denaro per l’acquisto di un’autovettura o per pagare una vacanza, mentre nel caso del mutuo è la casa stessa a garantire per il mutuatario.

Con l’ultimo aggiornamento di gennaio 2020 dei tassi da parte della BCE si è dunque delineato un quadro di sostanziale continuità della politica monetaria rispetto al 2019. I prestiti continuano ad avere bassi tassi e a essere erogati con maggiore facilità, mentre il risparmio sui depositi resta una scelta che porta perdite. Infine, bisogna tenere sotto osservazione la revisione della strategia di politica monetaria della BCE annunciata da Christine Lagarde.

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