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Siccità, in Campania 200 milioni di danni. Coldiretti: “Compromessa la quantità”

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Un inverno rigido e un’estate bollente in cui la caduta del 39% in meno di precipitazioni rispetto alla media ha provocato oltre 2 miliardi di perdite alle coltivazioni di tutta Italia. Basti pensare che ad oggi sono andati in fumo 18.177 ettari di terreno, pari al 14,57% del totale con un danno di oltre 363 milioni di euro. La Campania, dopo Sicilia e Calabria, è la regione più compromessa. Le piogge di domani interromperanno l’estate dei record con un mese di agosto con le precipitazioni dimezzate del 50%. Gennaro Masiello, presidente di Coldiretti Campania, è fiducioso: le precipitazioni in arrivo potrebbero limitare i danni.

Presidente Masiello quali sono gli effetti provocati dalla siccità in Campania?

Il caldo anomalo dell’estate di quest’anno si estende dal campo alla tavola. Non penso che il problema sia di tipo qualitativo bensì quantitativo. Ci sarà una diminuzione dei prodotti per quanto riguarda tutti i prodotti base della dieta mediterranea con il raccolto di pomodoro per passate, polpe, concentrati e sughi da conserve che è stimato in calo del 12% rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda, invece, il vino e l’olio è presto per stabilire le ripercussioni degli effetti climatici su quantità e qualità del raccolto.

 
Saranno solo i prodotti agricoli a patire gli effetti della siccità?
No, a subire le conseguenze sono anche gli animali perché la siccità ha tagliato il foraggio per l’alimentazione del bestiame con prati e pascoli secchi, il caldo stressa le mucche che producono fino al 20% di latte in meno mentre le api hanno sofferto le diffuse gelate primaverili a cui ha fatto seguito il caldo e la siccità con i fiori secchi per la mancanza di acqua e violenti temporali estivi. Il risultato è che la produzione di miele è più che dimezzata rispetto alla media, per un totale di circa 10mila tonnellate, uno dei risultati peggiori della storia dell’apicoltura moderna da almeno 35 anni.
 
Presidente sulla Campania si prevedono forti piogge che potrebbero provocare ulteriori danni.
Io sono scaramantico ma anche fiducioso. Spero che le piogge di domani rientrino nella normalità in modo tale da aiutare gli agricoltori e non creare ulteriori disagi. Sarebbe una beffa. Le precipitazioni per poter essere assorbite dal terreno e combattere la siccità devono cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e aumentano il pericolo di frane e smottamenti. La grandine, invece, è la calamità più temuta dagli agricoltori in questa stagione perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni vanificando il lavoro di un intero anno.
 
Si possono porre rimedi alla siccità?

Certamente, limitare i danni è possibile. Per esempio, si possono realizzare infrastrutture che in inverno trattengano le acque piovane per poi utilizzarle durante la stagione estiva. Nella regione Campania ci sono realtà virtuose, mi riferisco alle decine di consorzi di bonifica che hanno realizzato impianti in grado di trattenere l’acqua per poi distribuirla alle imprese agricole fortunate che, in questo modo, non hanno visto compromesso il proprio raccolto. Però, se da un lato i privati riescono a realizzare infrastrutture in grado di porre rimedio a questo problema, dall’altro anche il pubblico deve fare la sua parte.

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