Riaprire subito o attendere gennaio? Il grande dilemma riguardante le scuole si infittisce. Lucia Azzolina è stata chiara, vuole un ritorno imminente in classe degli studenti e si aspetta novità già nei prossimi giorni. Al suo fianco, nonostante la frenata sul tema imposta da Luigi Di Maio, si è schierato il Cts nella persona del dottor Agostino Miozzo. Il coordinatore del comitato tecnico scientifico, in un’intervista al Corriere della Sera, è stato categorico: “Sono le indicazioni delle maggiori organizzazioni delle Nazioni Unite come Who, Unesco e Unicef, oltre che le decisioni di Paesi che non mi sembrano Stati sottosviluppati dell’Africa centrale come Francia, Regno Unito e Germania. Tutti concordi: le scuole devono, non possono ma devono, restare aperte“.
Un appello che rischia di cadere nel vuoto stando alle ultime indiscrezioni. La volontà generale sarebbe infatti di riaprire le scuole solo dopo l’Epifania. “L’indicazione di riapertura a gennaio non è garantita, visto che non abbiamo alcuna certezza sullo sviluppo della pandemia. E poi c’è Natale di mezzo“, prosegue Miozzo, “se nelle festività avremo momenti analoghi a quelli vissuti nell’estate appena trascorsa, l’evoluzione dell’epidemia porterà a dati simili o addirittura peggiori di quelli attuali. Significa che le scuole rischiano di restare chiuse altre settimane. Avremo una generazione di liceali che andrà all’esame di Stato a giugno avendo perso il contatto fisico con l’universo scolastico per quasi un anno. È un danno incommensurabile“.
Un assist che il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina proverà a sfruttare per portare avanti la propria battaglia. “I dati ci dicono che i contagi in età scolastica non sono significativamente diversi da quelli di altre classi di età e non abbiamo evidenze per capire se siano avvenuti a scuola o fuori“, aggiunge il coordinatore del Cts, “vorrei ricordare che il 4 marzo scorso il Cts chiese al governo di chiudere le scuole seguendo le indicazioni della comunità scientifica internazionale, ma all’epoca non avevamo le regole attuali. E poi non sottovalutiamo il ruolo degli insegnanti“.
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