Come promesso in sede di campagna elettore, Donald Trump ha annunciato l’uscita degli Stati Uniti dagli accordi di Parigi sul clima. La decisione potrebbe avere ripercussioni a livello mondiale; molti altri Paesi potrebbe seguire l’esempio a stelle e strisce, stracciando di fatto gli impegni siglati nel 2015 da 195 nazioni, chiamate a tagliare il livello di inquinamento.
Uno strappo deciso con l’Europa e con la Cina quello di Trump. Il presidente americano ha deciso di far dunque prevalere la linea dura, cancellando il precedente governo Obama, fautore del trattato siglato nella capitale francese due anni fa. Secondo il capo della Casa Bianca, l’economia degli Stati Uniti era fortemente danneggiata dagli accordi che ostacolavano, tra l’altro, la creazione di nuovi posti di lavoro negli Usa.
La notizia ha avuto inevitabilmente un notevole risalto mediatico e dalla Cina è arrivata la rassicurazione che si andrà avanti insieme all’Europa per raggiungere gli obiettivi prefissati. In Italia l’indignazione per la scelta di Trump è stata espressa via twitter dal premier Gentiloni: “Non facciamo passi indietro da Accordo Parigi. Italia Impegnata per riduzione emissioni, energie rinnovabili, sviluppo sostenibile“. Ha affidato i propri pensieri a un cinguettio anche Matteo Renzi: “La decisione di Trump di bloccare l’accordo di Parigi fa male a noi e ai nostri figli. Oggi si stringe il cuore di chi ama il futuro“.
Ora si teme un pericoloso effetto domino. Paesi come India, Filippine, Malesia e Indonesia potrebbero decidere di abbandonare l’accordo.