Il Primo maggio rappresenta un evento celebrato in tutto il mondo da circa due secoli, la Festa dei Lavoratori è ormai una ricorrenza che gli italiani non possono ignorare. In quest’atmosfera già trasudante di festa, soprattutto da parte delle numerose associazioni dei lavoratori e in vista del “megaconcertone”, bisogna tenere presente la situazione dell’Italia e principalmente della Regione Campania proprio in merito all’occupazione e disoccupazione. I dati sono a dir poco allarmanti, l’Eurostat, ufficio statistico dell’Ue, ha stilato una classifica di 280 Regioni europee
Ma anche il tasso di disoccupazione generale è tra i più alti fra tutte le regioni europee, parliamo del 10,3% rispetto al 3,3% della Germania, per cui gli italiani senza lavoro sono circa 3,07 milioni a cui si aggiungono 2,99 milioni di persone che sognano un impiego, ma non si attivano per trovarlo; tra questi 6 milioni, il maggior numero risiede proprio in Campania. In effetti è ormai risaputo che la Nazione e in particolar modo il Sud stia vivendo una delle situazioni peggiori nella storia italiana in ambito di occupazione e i dati confermano scientificamente la condizione del Mezzogiorno. Qui, nel 2017 il tasso di “senzalavoro” tra i ragazzi con età compresa tra i 15 e i 24 anni è del 54,7%, che porta la Campania al settimo posto tra le peggiori aree d’Europa in assoluto. Nello stesso anno le province di Napoli, Caserta, Benevento, Avellino e Salerno hanno visto aumentare il tasso di disagio dei propri ragazzi: infatti l’indicatore è passato dal 49,9% del 2016 al 54,7% l’anno dopo. Ma non finisce qui, in tutta la regione la crescita riguarda anche il dato percentuale complessivo dei disoccupati: dal 20,4% del 2017 al 20,9% dell’anno scorso.
Un vero e proprio record per la regione, ma le cinque province non sono da meno, ecco la situazione secondo i dati Istat: il tasso di disoccupazione a Napoli è tra i più critici, passando da 33.2% (nel 2008) a 60.2% (nel 2018), insomma in dieci anni la situazione è praticamente raddoppiata; ad Avellino il 24.5% si è trasformato in 39.7%; a Salerno si è passati da 30.6% a 42.6% di giovani disoccupati; anche Caserta è cresciuta di 12 punti percentuali, da 38.3% a 50.4%, mentre a Benevento l’aumento è minore, da 28.1% a 35.9%.
Una situazione a dir poco sconcertante proprio in vista di una festività, quella del 1° maggio, che dovrebbe celebrare la conquista dei diritti e della sicurezza sul luogo di lavoro che, ad oggi, sembrano essere in via di estinzione.