Napoli – Emergenza sanitaria all’ombra delle Vele, il governatore-sceriffo prende carta e penna per incalzare il Governo affinché prenda una posizione chiara sul futuro del campo rom di Scampia. Una lettera perché «si chiarisca, ognuno per le proprie competenze, quali azioni e con quale tempistica si intende porre in essere per rendere l’area di Cupa Perillo disponibile all’attuazione degli interventi di bonifica e riqualificazione». Lo chiede il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in una missiva inviata al ministro per l’Ambiente Sergio Costa e alle autorità cittadine di Napoli, vale a dire al sindaco Luigi de Magistris, il questore Antonio De Iesu e il prefetto Carmela Pagano.
De Luca cita le segnalazioni della Municipalità Otto, che comprende appunto Scampia, la quale da tempo lamenta il fatto che l’area «versa in una condizione di degrado ambientale e sanitario particolarmente grave, sia nelle aree occupate da molti anni da un campo rom, sia nelle zone limitrofe dove viene perpetrato in maniera incontrollata uno sversamento di rifiuti più volte incendiati». Il governatore ricorda anche gli incendi che si verificano al blocco dell’asse mediano di viale della Resistenza, chiuso da trent’anni «per la presenza di baracche». De Luca conclude la propria missiva con un riferimento piccato al fatto che la Regione nell’ambito degli interventi per la Terra dei Fuochi ha già stanziato «risorse per 46 milioni», di cui per l’area di Scampia «sono stati destinati fondi per circa 1 milione», e che Palazzo Santa Lucia vuole «una volta definiti i cronoprogrammi della bonifica – si legge – contribuire al ripristino dello svincolo dell’asse mediano e alla implementazione dei sistemi di videosorveglianza dell’area».