Incendio monte Saretto, la condanna di vescovo e politica

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Nocera (Sa) – Arrivano le reazioni religiose e politiche al devastante incendio di Sarno che ha minacciato diverse abitazioni. La paura e il timore per l’incolumità dei cittadini ha portato il Vescovo di Nocera, Monsignor Giuseppe Giudice, a inviare un messaggio di vicinanza alla popolazione. Il monsignore, pregando e in contatto con le Istituzioni civili e religiose, ha seguito nella notte il vasto incendio che ha interessato il monte Saretto nella città di Sarno (LEGGI QUI). Mentre è accanto alla popolazione minacciata, condanna ogni gesto inconsulto che sfregia e offende la nostra bella terra e iscrive ogni sconsiderato nella lista dei ladri di futuro. Come Pastore, a tutti ricorda di “custodire e non offendere il creato e le creature, rispettando e adorando in tal modo il Creatore, Signore di tutto e di tutti”.

Sul terribile rogo è intervenuto anche il Senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, che ha dichiarato: “Ho rivolto un’interrogazione ai Ministri Lamorgese e Costa perché i gravi fatti di Sarno meritano l’attenzione del Governo. È un’autentica vergogna in cui vanno chiarite le responsabilità e puniti in maniera esemplare i colpevoli. Non è la prima volta che si propaga un incendio sui monti che dominano la città di Sarno e non si può più restare a guardare. Serve una risposta ferma dello Stato.”

L’ambiente rappresenta la criticità assoluta di questa città e quanto accaduto al monte Saretto ne è la dimostrazione. Se il tavolo permanente sull’ambiente si fosse insediato, senza aspettare il consiglio monotematico di mercoledì, sicuramente l’incendio ci sarebbe stato lo stesso anche se almeno si sarebbe potuto lavorare sulla prevenzione. Questo spiega solo una cosa: nonostante il famoso programma dei primi 100 giorni questa amministrazione comunale è ferma a Sarno”.

Così Anna Robustelli, consigliera comunale di opposizione, interviene sul rogo che ha devastato il monte Saretto portando all’evacuazione di una parte della città di Sarno. “Di solito, la sera quando rincaso, mi fermo a pensare alla mia giornata e ad ammirare il panorama – ha affermato – Ieri sera, ancora una volta, la mano umana, anzi la stupidità, si è resa artefice di un disastro immane. Su questo non ho dubbi: serve prevenzione e linea dura contro i piromani. Continuo a dirmi disponibile a fare un’opposizione costruttiva, ma su basi concrete e non sulle solite frasi fatte. Se necessario si chieda lo stato di calamità, perché tra veleni nel fiume e montagna incendiata rischiamo di diventare una bomba ecologica all’aperto. Nel consiglio comunale monotematico sull’ambiente previsto mercoledì mi aspetto concretezza da parte della Giunta. Solo così potremo evitare di rivedere scene drammatiche come quelle di ieri sera”.

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