Napoli – “La Lega ha perso molti voti al Sud, specie in Campania, Calabria e Puglia, ma anche nelle Marche. In Veneto sta crescendo notevolmente, va bene anche in Liguria. Invece ha perso in Piemonte e Lombardia. Per noi è tra il 26 e il 27%”. Parola di Alessandra Ghisleri, sondaggista di primissimo piano, fondatrice e direttrice di Euromedia Research, nota per l’affidabilità dei suoi studi di rilevazione, tenuti storicamente in grande considerazione da Silvio Berlusconi. La Ghisleri, intervistata ieri dalla Verità, ha ufficializzato quello che tutti gli osservatori politici avevano intuito: il Carroccio, in queste settimane di emergenza-coronavirus, ha perso terreno al Sud. I motivi? Innanzitutto, a parer nostro, l’impegno che Matteo Salvini ha dovuto profondere, inevitabilmente, per difendere la giunta della Lombardia, e il presidente Attilio Fontana, da critiche e accuse di inefficienza. Salvini è sceso in campo al fianco di Fontana, ma ha trascurato il resto d’Italia, dando l’impressione di una retromarcia rispetto all’idea di nazionalizzare il Carroccio. In secondo luogo, c’è il problema delle classi dirigenti meridionali della Lega.
Prendiamo il caso della Campania. Qui il coordinatore regionale è Nicola Molteni, di Cantù, braccio destro di Salvini, dunque una figura di primo piano del Carroccio a livello nazionale. Molteni ovviamente avrebbe bisogno di una rete di coordinatori provinciali efficace dal punto di vista della comunicazione e in grado, di fronte all’ascesa vertiginosa del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, di fornire ai cittadini spunti e motivazioni valide per scegliere il Carroccio. Invece, in questi due mesi di emergenza, la Lega è andata al rimorchio di Forza Italia, ne ha sposato slogan e contenuti (“siamo ultimi, pochi tamponi”) ritrovandosi così a dover inseguire non solo De Luca, ma anche Stefano Caldoro, capo dell’opposizione, che ha consolidato in queste settimane il suo ruolo di leader del centrodestra, e di candidato a sfidare De Luca alle prossime elezioni. Nessuno spunto originale è stato offerto dalla Lega campana, dove oltretutto, come negli altri partiti, è già in atto la guerra interna per la composizione delle liste. Salvini e Molteni hanno tempo e modo per correre ai ripari, connotando la Lega della Campania come un partito che sappia parlare un linguaggio diverso da quello di Fi e Fdi. Sempre che ne abbiano voglia, naturalmente.
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