Ischia, l’ultimo saluto a Lina e Marilena

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L’isola verde ha salutato Lina e Marilena, le due donne rimaste vittima del sisma di lunedì 21 agosto che alle 20.56 con un terremoto di magnitudo 4.0 della scala Richter ha fatto tremare la terra facendo crollare alcuni palazzi di Casamicciola. Quei calcinacci non hanno lasciato scampo alle due donne.

Oggi, alla celebrazione delle esequie da parte del Vescovo Pietro Lagnese il palazzetto dello sport “Federica Taglialatela” di Ischia era gremito. Tra le autorità presenti c’era il ministro degli Interni Minniti, in rappresentanza del Governo, il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, il questore Antonio De Jesu, il prefetto di Napoli Carmela Pagano e i sindaci e le amministrazioni dei comuni dell’isola.

In tanti gli isolani accorsi per porgere l’ultimo saluto a Carmela Balestrieri e Marilena Romanini. Carmela, detta Lina, era originaria del comune di Barano, faceva la catechista nella diocesi di Casamicciola. La sua bara sull’altare con alle spalle l’icona della Madonna del cammino neocatecumenale, di cui ha fatto parte per oltre 20 anni insieme con il marito Antonio. Marilena, invece, infermiera in pensione dedita al volontariato, aveva deciso di trascorrere la sua vita sull’isola pur essendo marchigiana. Viveva da sola in quella palazzina dalla quale sono stati estratti vivi i fratellini Pasquale, Mattias e Ciro.  Domani il feretro verrà trasportato a Civitanova Marche per una cerimonia funebre più intima.

Coraggioso l’appello del Vescovo durante la sua omelia: “No ai giudizi affrettati e strumentali secondo i quali Ischia avrebbe fatto dell’abusivismo edilizio, e più in generale dell’illegalità, un sistema di vita”. “La vera causa dei crolli – ha detto monsignor Pietro Lagnese – che hanno interessato per la maggior parte edifici di non recente costruzione non è l’abusivismo. Subito dopo il terremoto c’era l’amarezza degli abitanti non solo per aver perso la casa ma per essere state additate come sconsiderate”.

Poi l’appello alle istituzioni: “Alle autorità chiedo di attivarsi per la ricostruzione e la messa in sicurezza degli edifici così da offrire alle persone colpite una dignitosa e stabile abitazione. E’ necessario fare presto – continua – per permettere che l’attività turistica dell’isola bellissima e fragile possa tornare alla normalità. Ad ogni abitante dell’isola – conclude – chiedo di non scoraggiarsi”.

Emozionante il momento in cui Antonio, marito di Lina Balestrieri, legge una lettera in ricordo della moglie. “Eri sempre al servizio del prossimo – ha detto Antonio – dei più bisognosi, dei disabili. Hai sempre offerto il tuo aiuto senza mai dire di no”.

Infine, il Vescovo di Ischia ha benedetto le bare di Lina e Marilena. La cerimonia è conclusa e Ischia torna alla vita.

 

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