Un mondo in cui a dare le notizie non sono i giornalisti ma automi, macchine senza alcuna forma di empatia. Negli Stati Uniti non soltanto sono riusciti a immaginarlo, ma qualcuno ha pensato di passare alla fase 2 (che nulla c’entra col virus). Il Seattle Times ha scoperchiato il vaso di Pandora rendendo nota un’indiscrezione che mette potenzialmente in pericolo il mondo dell’informazione: il portale americano Msn, dal prossimo 30 giugno, darà il benservito a circa 50 addetti alla produzione di news sostituendoli con un algoritmo a cui toccherà selezionare le notizie, dar loro un titolo, impaginarle e persino svilupparle. Tutto sarà ‘nelle mani’, per così dire, di un software privo di umanità.
La notizia, intesa come fatto in sé, dovrebbe sempre e per logica essere scevra di commenti e considerazioni, ma pensare che a scriverla sia un divulgatore in carne ed ossa ha sempre giocato un ruolo importante sulla credibilità e sul rapporto con il lettore. Ciò che in altri settori la tecnologia è riuscita a semplificare, nel mondo dell’informazione potrebbe distruggere. Provate a pensare a fatti di cronaca nera scritti senza filtri, o resoconti dettagliati di eventi farciti di frasi prese qua e là. O, ancora, titoli sconnessi con verbi coniugati male. E nel caso chi deciderà, in futuro, quale tra due notizie dovrà avere più rilevanza. E’ giusto sia un algoritmo? Che poi è curiosamente la domanda che oggi sta animando, in altro contesto, il mondo del calcio italiano. Ma questa è un’altra storia (la trovate qui).
Msn ha scelto di abbandonare la produzione di contenuti originali dal 2013, quando era ancora una delle home page più utilizzate al mondo. Da quel momento ha intrapreso un percorso che lo ha reso il contenitore che è oggi, basato unicamente su collaborazioni. Domani, chissà. Riuscito o meno, resta un pessimo esempio. L’auspicio è che nessun altro scelga di seguirlo.
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