Buccino (Sa)- “Noi servitori dello Stato dimenticati dalle Istituzioni, il Parlamento intervenga e ci assicuri le tutele assistenziali, previdenziali ed economiche che reclamiamo da anni”. Non usa mezzi termini, il viceprocuratore onorario presso il tribunale di Salerno, Andrea Buffo, giunto a Buccino dove nei giorni scorsi, insieme al giudice di pace, Rosaria Rita Izzi, ha aderito all’astensione nazionale dalle udienze penali, in segno di protesta contro il precariato della magistratura onoraria italiana.
Anni di appelli al Parlamento e lotte che nei mesi scorsi hanno visto l’intensificarsi di flash mob, mobilitazioni, scioperi della fame e astensione della udienze penali e civili, da parte di giudici di pace, giudici onorari e viceprocuratori onorari, scesi in piazza in tutta Italia, davanti ai palazzi di giustizia, per chiedere l’eliminazione del precariato e l’applicazione delle tutele previdenziali, assistenziali ed economiche riconosciute ai lavoratori subordinati, ma non ai lavoratori della magistratura onoraria italiana che ad oggi lavora senza tutele e con contratti di lavoro a cottimo cioè sulla base delle sentenze prodotte.
Una situazione paradossale nella quale i magistrati onorari, garanti dell’applicazione delle leggi dello Stato e della giustizia, operano con contratti precari, sottopagati e privati di diritti che vengono negati e sui quali nei mesi scorsi, si è pronunciata anche la Corte di giustizia europea che ha stabilito l’applicazione del riconoscimento dei principi inerenti la tutela dei lavoratori della magistratura onoraria italiana con il relativo inquadramento giuridico dello status di lavoratori subordinati.
Sentenza finita al centro del dibattito politico-istituzionale europeo, ma che in Italia ancora non ha visto l’applicazione da parte del Parlamento, scatenando l’indignazione della categoria della magistratura onoraria.
Precariato e mancanza di diritti, aggravati dall’assenza di risposte da parte del ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, e dall’emergenza covid19 che ha rallentato i lavori della giustizia italiana e che, in caso di contagio, vede i magistrati onorari, che si pronunciano quotidianamente su circa l’80% dei conteziosi civili e penali, privati di qualsiasi tipo di riconoscimento di indennità di malattia.
A mettere sul piede di guerra i magistrati onorari però, che il 29 gennaio scenderanno in piazza davanti a tutti i palazzi di giustizia d’Italia e a davanti alla cittadella giudiziaria di Salerno, l’entrata in vigore a febbraio, della Riforma Orlando che vedrà aumentare il carico di lavoro svolto dagli uffici dei giudici di pace e rallentare il funzionamento della macchina della giustizia con un peggioramento delle condizioni lavorative ed economiche per i magistrati onorari che lavoreranno con contratti part-time.
“La Riforma Orlando – spiega il giudice di pace di Buccino, Rosaria Rita Izzi, promotrice, insieme ai colleghi giudici di pace di Roccadaspide, Polla, Sala Consilina e degli altri uffici salernitani, del primo flash mob campano della magistratura onoraria-metterà in ginocchio l’intero sistema giustizia italiano. Basti pensare – aggiunge Izzi – che davanti ai giudici di pace si svolge oltre il 60% della produttività in materia di conteziosi e che con la riforma, il lavoro sarà part-time, allungando i tempi della giustizia per i cittadini e con invevitabili ripercussioni negative anche sul lavoro degli avvocati. È una vergogna senza fine-chiosa il giudice Izzi, che chiede- la risposta immediata dello Stato per la tutela dei magistrati onorari”.