Almeno altri tre mesi, ecco quanto durerà l’epidemia da covid-19 in Italia. Il dato arriva da uno studio cinese che ha stimato il termine “intorno al 6 agosto“, nonostante il nostro Paese sia già entrato nella Fase 2. Proprio questa decisione ha finto con l’influenzare i dati: “l’allentamento delle misure è arrivato troppo presto, il rischio è quello di dover affrontare una seconda ondata di casi di Covid-19“. Lo afferma, attraverso l’agenzia Adnkronos, il team diretto da Wangping Jia del Chinese Pla General Hospital di Pechino, che ha confrontato l’epidemia da nuovo coronavirus nella provincia cinese di Hunan e l’Italia in uno studio su ‘Frontiers in Medicine‘.
“Pensiamo che sia troppo presto per allentare le restrizioni a partire dal 4 maggio. La potenziale seconda ondata potrebbe arrivare se le restrizioni venissero allentate tre mesi prima di agosto. L’Italia non è alla fine del periodo dell’epidemia di Covid-19“, ha dichiarato Jia all’agenzia di informazione, “l’esperienza della Cina ci dice che varie misure di controllo, tra cui la diagnosi precoce e l’isolamento di individui con sintomi, le restrizioni dei movimenti, il monitoraggio medico e gli screening in entrata o in uscita, possono impedire efficacemente l’ulteriore diffusione di Covid-19“.
Il team di ricerca ha utilizzato i dati del database della John Hopkins fino al 2 aprile per mappare la tendenza dell’epidemia in Hunan e in Italia. “Vogliamo sottolineare che un intervento governativo precoce può ridurre notevolmente il numero di casi infetti, come evidenzia il confronto dei trend dell’epidemia in Hunan e in Italia“, ha concluso Jia.
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