Avellino – E’ arrivato il deferimento da parte dalla Procura Federale a titolo di responsabilità diretta e oggettiva per l’inchiesta Money Gate. Nel mirino il presidente dell’Avellino Walter Taccone e il direttore sportivo Vincenzo de Vito. A difendere il club biancoverde sarà ancora una volta l’avvocato Eduardo Chiacchio. “In caso di responsabilità diretta il codice di giustizia sportiva prevede la retrocessione, ma tranquillizzo tutti i tifosi perché verrà fatto il massimo e da quanto ho potuto analizzare non ci sono gli elementi per arrivare una sanzione così grave” così il legale del club biancoverde ai microfoni di AvellinoTv.
Il comunicato ufficiale: “Esaminati gli atti e valutate le risultanze dell’istruttoria espletata, il Procuratore Federale ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Walter Taccone, all’epoca dei fatti Presidente dell’U.S. Avellino 1912, Vincenzo De Vito, all’epoca dei fatti Direttore Sportivo dell’U.S. Avellino 1912, Giuseppe Cosentino, all’epoca dei fatti Presidente del Catanzaro Calcio 2011, Armando Ortoli, all’epoca dei fatti Direttore Sportivo del Catanzaro Calcio 2011 e Andrea Russotto “per avere tutti, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato non identificati, posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il conseguente risultato finale della gara Catanzaro-Avellino, disputata in data 05/05/2013 e valevole per la penultima giornata del Campionato di Lega Pro Girone ‘B’ della stagione sportiva 2012/13”. Deferiti anche Francesca Muscatelli, all’epoca dei fatti soggetto ex art. 1 bis, co. 5, del C.G.S. e Marco Pecora, all’epoca dei fatti Amministratore Delegato del Catanzaro Calcio 2011 s.r.l. “per aver violato il dovere di informare senza indugio la Procura Federale di essere venuti a conoscenza della ‘combine’ riguardante la gara Catanzaro-Avellino del 05/05/2013”. Per i comportamenti posti in essere dai propri dirigenti, le società U.S. Avellino 1912 e Catanzaro Calcio 2011 sono state deferite a titolo di responsabilità diretta e oggettiva“.