Il piano vaccinale predisposto dal generale Figliuolo appare ancora ben lontano da raggiungere gli obiettivi prefissati per questo mese. Questo, insieme alla constatazione chela situazione ospedaliere resta ancora critica, il dato prevalente che emerge dal periodico monitoraggio dell’andamento epidemiologico operato dalla Fondazione Gimbe.
Il nuovo monitoraggio, che prende a riferimento la settimana tra il 31 marzo e il 6 aprile, segnala una situazione di stabilità della curva epidemiologica – che determina una situazione di insostenibilità per il sistema ospedaliero, e indica una situazione complicata per la campagna vaccinale “resa ancora più ardua” dopo i ‘problemi’ legati al vaccino Astrazeneca.
Nello specifico Gimbe rileva, rispetto alla passata settimana, una diminuzione dei nuovi casi, passati da 141.396 a 125.695 (-11,1%). Diminuzione riconducibile in larga misura “alla netta riduzione dell’attività di testing” nei giorni delle festività pasquali.
“In lieve calo anche i decessi (2.868 vs 3.000), i casi attualmente positivi (555.705 vs 562.832) e le persone in isolamento domiciliare (522.625 vs 529.885)”. Per ciò che concerne i ricoveri con sintomi (29.337 vs 29.231) e le terapie intensive (3.743 vs 3.716) la situazione resta pressoché identica
La lenta discesa dei casi, si spiegherebbe – appunto – per la riduzione dei test: rispetto alla settimana scorsa sono state testate 128.141 in meno.
Per quanto riguarda la pressione ospedaliera, le soglie di allerta di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid in area medica e in terapia intensiva si attestano rispettivamente al 44% e al 41%, con 8 Regioni sopra soglia per l’area medica e 14 sopra soglia per le terapie intensive. “Per queste ultime – si legge nel report – preoccupa il superamento del 50% in Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Marche, Valle d’Aosta, con una punta del 60% in Lombardia”.