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La Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna) di Salerno ha scritto al viceministro dei Trasporti Teresa Bellanova per denunciare la situazione in cui si trovano molti piccoli imprenditori impossibilitati ad aprire Centri di Revisione per veicoli, in quanto in attesa da tre anni che la Motorizzazione Civile organizzi gli esami per abilitarli ad operare come ispettori e poter così aprire la propria attività; senza tali prove moltissimi sono fermi, dopo peraltro aver sostenuto un costo medio di 3500 euro per formarsi presso enti accreditati dalla Regione Campania (i primi corsi di formazione terminati nel dicembre 2020).
Semplice e perentoria la richiesta-appello della Cna di Salerno, ovvero di “sbloccare subito gli esami per gli Ispettori dei Centri di Revisione”; la Bellanova ricopre da alcuni mesi la delega alla Direzione Generale della Motorizzazione.
“Ci sono imprenditori che non possono lavorare perché nonostante abbiano svolto (e pagato) regolarmente il corso di formazione – si legge nel testo indirizzato alla Bellanova e firmato dal presidente provinciale di Cna Salerno, Lucio Ronca- non possono ottenere l’Abilitazione perché la Motorizzazione non è pronta a far sostenere loro gli esami”.
“Le attività di tanti piccoli artigiani dei Centri di Revisione cui deleghiamo la sicurezza stradale dell’intera collettività, già messi in difficoltà dal non facile periodo attraversato con la pandemia, hanno problemi e non possono subire anche questa beffa – fanno notare i vertici provinciali dell’Unione Servizi alla Comunità, Giuseppe Bacco e Antonio D’Ambrosio – i nostri imprenditori sono sul piede di guerra per l’ingiustizia e la mancanza di attenzione subiti”. Si tratta nella maggioranza dei casi di piccoli imprenditori che necessitano di abilitazione per motivi estremamente urgenti: c’è chi ha impiantato linee revisione nuove e non può dare corso alla richiesta di autorizzazione, c’è chi aveva un ispettore dipendente venuto meno ed oggi ed ha dovuto sospendere la sua attività, c’è chi aspetta di fare turnover generazionale passando le attività ai figli ed è bloccato.
Alla Bellanova viene ricordato nella lettera “quanto sia vergognosa o quanto meno imbarazzante questa situazione. Le basti sapere che in Francia, dove come in Italia le disposizioni relative alla figura dell’Ispettore sono entrate in vigore dal maggio del 2018, già pochi mesi dopo, a settembre, sono stati abilitati i primi Ispettori secondo le nuove normative europee. In Italia, invece, siamo a tre anni dall’entrata in vigore di queste disposizioni e non si sa come e quando saranno effettuati gli esami nonostante le rassicurazioni ufficiali che sono pervenute dagli uffici della Motorizzazione Centrale (novembre 2020). Tutto ciò non solo non è più accettabile ma è letteralmente scandaloso”.