La nomina di Raffaele Cantone a nuovo procuratore di Perugia spacca il Csm. Il magistrato napoletano che da 17 anni vive sotto scorta per aver combattuto e decapitato il clan dei Casalesi guiderà la procura del capoluogo umbro.
L’ex numero uno dell’Autorità Anticorruzione ottiene 12 voti a favore, dalle toghe progressiste e incredibilmente da tutti i consiglieri laici. Una nomina che scotta: l’ufficio giudiziario ha in mano l’inchiesta sul pm romano Luca Palamara. Gli altri otto voti sono andati al procuratore aggiunto di Salerno, Luca Masini votato dai togati di Autonomia e Indipendenza, dell’indipendente Nino Di Matteo e di Magistratura indipendente.
Csm diviso con una minoranza sul piede di guerra. “Ritengo che non sia opportuno che Cantone vada a dirigere proprio quella procura – il duro commento del togato indipendente del Csm, Nino Di Matteo – che è competente su ipotesi di reato commesse dai colleghi che lavorano negli uffici di Roma e che possono investire procedimenti che a vario titolo riguardano i rapporti tra magistrati e politici vicini o appartenenti alla stessa compagine politica decisiva per la nomina all’Anac”.
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