Dopo aver cenato a casa o fuori. Con una pizza o con un piatto più leggero o, magari, più sofisticato. Dopo aver cenato in cucina, davanti all’altra semifinale per conoscere gli avversari dell’Italia a Euro 2020. O su una terrazza panoramica. Per non farvi trovare impreparati sulla campagna elettorale di Napoli all’ora del dopocena, segnatevi, per conto del centrosinistra e del suo candidato sindaco Gaetano Manfredi, che…
1) Graziella Pagano, la coordinatrice cittadina di Italia Viva, è tornata a chiedere le dimissioni di Alessandra Clemente, contemporaneamente candidata sindaca e super assessora in Comune. “La risposta – ha scritto su Facebook la Pagano – è arrivata in via indiretta ed è un manuale di arrampicata sugli specchi: in sostanza, Alessandra Clemente ritiene di non doversi dimettere perché, non essendo ancora stata fissata la data delle elezioni, non si sa neanche quando si presenteranno le liste. Fino ad allora lei non è formalmente candidata a sindaco. Una tesi da azzeccagarbugli che mi dispiace perché la facevo più coraggiosa. Mi viene da pensare, quindi, che i tantissimi manifesti e 6×3 con cui ha tappezzato Napoli siano una generosa manifestazione di affetto dei suoi sostenitori…”
2) Alessandra Clemente, oggi, ha cambiato la sua immagine profilo su Facebook. Ha messo come foto proprio una di quelle a cui ha fatto riferimento Graziella Pagano. Nei giorni scorsi, tra l’altro, hanno fatto molto discutere perché per molti la rendono irriconoscibile. E lei ha avuto già modo di spiegare: “Non serve un esperto della materia per vedere che nella mia foto di ritocchi non ce ne sono. Certo: c’è una post-produzione, ci sono luci e ombre corrette digitalmente come in qualsiasi foto professionale. Ma non altro. Basta vedere le rughe d’espressione intorno agli occhi o i pori aperti sulla pelle del viso. Insomma, la mia è ben lontana da essere una foto da copertina”. Sia come sia, al di là del giudizio estetico, oggi la Clemente ha ribadito: “Non è più il tempo per le donne di fare passi indietro, ma di farne 10 in avanti. In politica, nei luoghi di lavoro, nella società. Passi in avanti collettivi, insieme alla nostre comunità che amiamo come noi stesse”. (Avvertenza: per un dopocena, argomento scivoloso)
3) Gaetano Manfredi, dopo il sondaggio disvelato ieri di EMG che lo dà al 48%, pensa di poter chiudere la partita al primo turno senza il ballottaggio: per questo, nelle stesse ore in cui Sergio D’Angelo ha ribadito di voler continuare la sua corsa solitaria, non demorde e dice: “Con D’Angelo ci incontreremo nei prossimi giorni e valuteremo se i nostri programmi sono comuni. Lui rappresenta una parte importante della città e credo che ci possano essere dei motivi di convergenza”. Quanto a Maresca, il suo più diretto competitor, ha sottolineato: “Abbiamo avuto il primo elemento di chiarezza: ora è diventata ufficiale una cosa che sapevamo già prima, che è il candidato del centrodestra”. La prima punzecchiatura.
4) Molto più tagliente, però, è stato suo fratello Massimiliano, consigliere regionale del Partito Democratico e ospite di minformo.tv. Intervistato dal direttore Mario Abenante, ha dichiarato: “Non mi sentirete mai dire una cosa contro Maresca: è stato un valente magistrato. Ma ora è il candidato sindaco di Salvini“. Tant’è che Manfredi ha coniato anche un neologismo chiamandolo, a un certo punto, “Salvesca“. “Aprisse la campagna elettorale con il leader della Lega, che l’ha voluto più di tutti”, è stato il ‘suggerimento’ (interessato).
5) Massimiliano Manfredi, però, nella stessa trasmissione, ha parlato molto anche di Vincenzo de Luca: “Il presidente, nel rispetto del suo ruolo, è fortemente impegnato in questa campagna elettorale”, ha tenuto a dire. “Anche lui è stato tra coloro che hanno convinto mio fratello a candidarsi come sindaco”. “Andrebbe preferito per costituire una filiera istituzionale tra i due fratelli?”, gli ha chiesto Abenante. Risposta: “La filiera istituzionale, Gaetano la fa non certo con me ma con Draghi e De Luca a cui dà del tu. Lui e il Governatore hanno caratteri diversi, ma sono accomunati dalla voglia di lavorare h24 seriamente per Napoli. E anche quando si sentono alle 2 o alle 3 di notte, alla fine, vanno sempre d’accordo”.
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