Il sesso ai tempi del coronavirus e della quarantena: gli italiani così come gli abitanti di una buona metà del pianeta terra, sono alle prese con privazioni di ogni tipo, comprese quelle legate alla sfera erotica. Melania Rizzoli, medico e assessore al Lavoro della Regione Lombardia, affronta l’argomento in un articolo apparso sul quotidiano Libero: “Il sesso al tempo del Corona”, scrive la Rizzoli, “può essere molto pericoloso. Sebbene non ci siano prove che il Covid19 sia presente nel liquido spermatico e nelle secrezioni vaginali (dove non è stato ancora testato), esso è stato ritrovato nelle feci dei pazienti positivi al test Tampone (trasmissione oro-fecale), oltre che naturalmente in tutte le secrezioni delle vie aeree superiori, muco nasale e saliva compresi. Durante un rapporto sessuale, a partire dal bacio, è molto difficile evitare di entrare in contatto con tali secrezioni, che peraltro vengono emesse in maggiori quantità, per cui, anche se il contagio non è dimostrato che possa avvenire sessualmente, è altamente sconsigliato avere rapporti con partner occasionali o con i quali non si convive, poiché potrebbero essere in contatto con altre persone veicolo di trasmissione del virus”.
“E se non vi è dubbio”, aggiunge, “che la trasmissione del Coronavirus avviene attraverso l’atto del baciarsi e la prossimità corporea con una persona inconsapevolmente infetta, nelle norme restrittive attualmente in atto non sono state trascritte, tra le forme di contagio oggetto di divieto, tutti i rapporti sessuali tra persone che non vivono nelle stessa abitazione o tra sconosciuti. Il discorso cambia con un partner convivente, che condivide gli stessi ambienti nel periodo di quarantena e che vive a stretto contatto, perché in questo caso i rapporti sessuali non sono sconsigliati, calcolando che nelle unioni stabili di convivenza comune c’è lo stesso rischio di contagio che si condivide per qualunque altra malattia a trasmissione sessuale, a meno che non ci sia un comprovato sospetto di trasgressione di uno dei due componenti con persone estranee al nucleo familiare. Inoltre, anche se all’interno di una coppia che abita sotto lo stesso tetto uno dei due risultasse positivo al Tampone, la persona ancora non infetta, sesso o non sesso, condivide di fatto lo stesso rischio di contrarre l’infezione ogni momento ed ogni giorno della vita quotidiana insieme al partner positivo, poiché è la vicinanza estrema, dentro o fuori dal letto, ad essere potenzialmente contagiosa, come per esempio attraverso un semplice abbraccio o una stretta di mano”.
“In un periodo di maggiore permanenza a casa”, aggiunge la Rizzoli, “non mancano scambi di opinioni in rete sulla forma di contatto considerato più sicuro, a zero rischio contagio, ovvero quello con se stessi, anzi, mai come in questo momento l’auto erotismo appare al popolo della tastiera un occasione per valorizzarlo come momento piacevole a cui dedicarsi, e come risorsa ed effetto ansiolitico contro la tensione psicologica al tempo del coronavirus”.
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