I sondaggisti: “Salvini in caduta, ha perso credibilità e la gente si è stufata”

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Il calo della Lega nei sondaggi procede costantemente. L’Adnkronos ha intervistato due famosi sondaggisti italiani, Nicola Piepoli e Luigi Crespi, che hanno entrambi confermato questo dato, spiegandone le motivazioni. “Matteo Salvini? Sì, è vero”, dice Piepoli, “è in sensibile caduta, ma il 25% però non glielo leva nessuno. I voti reali della Lega sono un quarto del mercato, è un grande partito, mostra un dato di crescita assoluta, ricordiamoci che Salvini ha preso il partito al 7% e poi l’ha portato al 35%. Certo si era gonfiato troppo, aveva sostenuto troppo idee antieuropee, anticristiane, tipo l’idea di mandare al diavolo gli extracomunitari e in un sistema civile questo conta”.

Più salda in questo momento la linea di Giorgia Meloni: “Lei difende bene l’idea di destra, è una intellettuale che ragiona, ha studiato e a differenza di Salvini lei è salita lentamente, con il principio ciceroniano del cresci lentamente. Salvini è contrario al governo, ma il governo con la sua tenuta ha vinto, gli italiani per oltre l’85% hanno aderito alle richieste di Conte e anche tra i cittadini leghisti in tanti gli hanno obbedito. La gente era entusiasta”, aggiunge Piepoli, “è un grande venditore, appassionava, era creatore di ricchezza e mercato, era Re Mida, poi la gente però si stufa e lui ha superato il limite, ma il 25% non glielo toglie nessuno”.

La flessione di Salvini? Ha completamente perso il contatto con la gente”, riflette Luigi Crespi, “per questo i sondaggi sono scesi in questo modo, ha perso credibilità. Ci sono milioni di italiani rimasti in casa, con problemi diversi da chi girava, anche con le mascherine. Quella che si sta vivendo”, argomenta Crespi, “è una situazione senza uguali nella storia ed è naturale che, in questo momento, la gente si riferisca a Conte, a Mattarella, alle istituzioni. Salvini ha tenuto una posizione ondivaga e nevrotica, un giorno collaborativo un giorno no, doveva invece starsene tranquillo e aspettare che Conte, politicamente, si suicidasse da solo. Anche la Meloni è stata durissima, ma non è mai apparsa eccessiva e pregiudiziale”, sottolinea Crespi, “ha svolto le sue azioni all’interno delle istituzioni, senza strappi”.

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