Napoli – Cala la notte e si spengono le luci su Napoli Est dove i lavoratori Whirlpool si continuano a scaldare col fuoco acceso nel cestello di una lavatrice. Sono da poco passate le tre di notte e il gelo d’autunno attanaglia gli operai che continuano a mantenere accesso il fuoco della speranza. Che significherebbe il ripristino del proprio posto di lavoro. Oggi negato, in piena pandemia, da una multinazionale che dopo aver intascato milioni di soldi pubblici lascia Napoli nel black out più totale. “Rivendichiamo il diritto di avere una dignità ed un futuro” racconta l’operaio Vincenzo Accurso.
E’ il terzo giorno di presidio permanente dopo la chiusura dello stabilimento di via Argine. Ma gli operai non sono affatto stanchi e non mollano continuando a ribadire che “gli accordi ministeriali vanno rispettati”. Per loro la chiusura è solo una nuova fase di lotta in una stagione iniziata ben 18 mesi fa.
“Un turno smonta ed un altro monta per la notte. Per noi è solo una chiusura temporanea” spiega la lavoratrice Rosaria Smiraglia. Nel mentre il fuoco resta accesso, garantendo le dovute luci su una vertenza che in questo momento rischia di essere dimenticata nel polverone economico e sociale scatenato dal Covid.
Luci che dalla periferia orientale di Napoli arrivano in tutto il Paese. Perché la chiusura, ancora immotivata, ora mette in agitazione l’intero comparto produttivo della Penisola, già profondamente segnato dalla pandemia.
“Qui non si tratta di difendere dei posti di lavoro di una fabbrica in crisi – spiega Luciano Doria, operai Whirlpool da oltre 30 anni -. Qui si tratta di difenderli dal massimo profitto di una multinazionale che ha voluto chiudere senza dare una spiegazione logica mettendo in mezzo ad una strada circa mille persone tra i suoi fedeli operai e gli operai dell’indotto. E tutti con famiglia a carico”.
Domani incroceranno le braccia per 4 ore tutti i metalmeccanici d’Italia, affinché non si spengano i riflettori su una vertenza che chiede ancora giustizia e soprattutto rispetto, in primis degli accordi siglati tra Governo ed azienda. In occasione dello sciopero unitario dei metalmeccanici indetto da Fim Fiom Uilm domani si fermerà l’industria e il terziario dell’intera area metropolitana di Napoli.
Appuntamento alle ore 9,30 in piazza Dante dove si terrà, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, una manifestazione che raccoglierà le testimonianze dei lavoratori dei settori in crisi.
“E’ un momento decisivo per il Paese e per il Mezzogiorno – hanno spiegato in una conferenza stampa i segretari generali di Cgil Cisl Uil Napoli, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati – non solo per gli effetti della crisi pandemica, che da noi ha allargato le diseguaglianze e ha evidenziato le differenze anche sul piano della tenuta dei servizi. Napoli non può perdere nessun posto di lavoro e non può perdere un presidio importante per il Mezzogiorno e per Napoli come quello della Whirlpool“.