Napoli – Sì unanime dell’Aula della Camera alla mozione unitaria sulle iniziative volte al rilancio del sito produttivo Whirlpool di Napoli ed alla salvaguardia dei relativi livelli occupazionali.
“Il voto unanime alla nostra mozione sulla Whirlpool, sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari, è un successo del Parlamento ed uno strumento in più nella vicenda lunga e complessa della Whirlpool. L’atteggiamento dell’azienda nel rifiutare la cassa integrazione aggiuntiva e l’avvio delle procedure di licenziamenti collettivi è inaccettabile. Un modo muscolare di condurre una trattativa e uno schiaffo al governo. La Camera ha voluto mandare un segno chiaro ai vertici della multinazionale americana. Noi non ci arrendiamo, come non si arrendono i lavoratori della Whirlpool che da mesi e mesi stanno difendendo il loro diritto al lavoro“. Lo afferma il capogruppo di LeU a Montecitorio Federico Fornaro, commentando l’approvazione della mozione sulla Whirlpool.
“Occorre compiere tutti insieme uno sforzo per porre al centro della politica industriale italiana l’industria manifatturiera per costruire strategie di lungo periodo che possano comportare un effettivo rilancio dell’economia rendendo attrattivi gli investimenti”, prosegue Fornaro. “E’ necessario che l’Italia rafforzi le misure di contrasto alle delocalizzazioni, che speculano sulle differenze normative, fiscali e del costo lavoro, anche con nuovi interventi normativi. Il Governo deve proseguire l’interlocuzione diretta con l’azienda e comunque ricercare, valutare e sostenere ogni ulteriore progetto industriale per la rigenerazione economica e produttiva dello stabilimento di Napoli. Ringrazio tutti i gruppi per il sostegno ad una vicenda che è lo specchio del nostro Paese”, conclude Fornaro.
In base al testo approvato, il governo è impegnato “ad aprire un’interlocuzione diretta con la Whirlpool corporation per la salvaguardia del perimetro occupazionale, scongiurando il rischio di ‘desertificazione industriale’ di un’area del Paese le cui strategie di intervento sono determinanti per lo sviluppo del sistema Italia, ponendo la questione della tutela e del rilancio del sito produttivo di Napoli come tema d’interesse nazionale e valutando anche una gestione diretta della vertenza da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri a partire dall’immediata convocazione delle parti presso la stessa, in funzione dell’obiettivo della salvaguardia del cosiddetto settore del ‘bianco’ in Italia, così da garantire i livelli occupazionali non solo nello stabilimento napoletano, ma in tutte le realtà in cui è presente l’azienda nel territorio italiano, nella considerazione di un mercato del settore già in crescita e di una previsione di una consistente ripresa dei consumi anche per effetto degli investimenti rinvenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, partendo dalle risorse stanziate per il potenziamento dell’economia green e digitale”.
Il governo è, quindi, impegnato “a ricercare, valutare e sostenere comunque, per quanto di competenza, ogni ulteriore progetto industriale per l’eventuale rigenerazione economica e produttiva dello stabilimento, coniugando crescita nazionale e coesione territoriale con l’obiettivo di salvaguardare il sito produttivo di Napoli e mantenere i livelli occupazionali del sito formato da lavoratori altamente qualificati, individuando una soluzione solida e credibile che valorizzi le professionalità e le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori e garantendo un lavoro dignitoso per tutti con rinnovate tutele contrattuali”.