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Vigilante ucciso a Napoli, la figlia Marta si laurea: “L’ho promessa a papà”

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Napoli – Si è laureata con 100 e lode in Giurisprudenza alla Federico II e una tesi in diritto penale speciale dedicata al suo papà. Marta Della Corte, figlia di Francesco Della Corte, il vigilante ucciso all’età di 51 anni nel marzo del 2018, ha portato a termine il suo percorso di studi. Il padre fu colpito alla testa da tre minorenni che volevano rubargli la pistola. Due anni dopo la figlia ha raggiunto l’importante traguardo accademico con una tesi intitolata “Dolo eventuale e colpa cosciente nei delitti di omicidio”

.“Non posso credere che in questo mondo non esista  giustizia. Io l’ho promessa a papà”, ha scritto a ottobre Marta. “Ho coronato un sogno, quello di mio padre. Era fiero di me e di mio fratello. In particolare, amava raccontare a tutti che ero iscritta al corso di laurea in Legge, era orgoglioso di potermi accompagnare all’università e seguirmi negli studi. Quella di oggi non è stata solo una vittoria mia, ma di tutta la mia famiglia. Dopo tanto dolore, posso dire che abbiamo conquistato questa scheggia di felicità” ha raccontato la giovane al Mattino.

Il 14 ottobre scorso Marta scriveva sul suo profilo Facebook: “Caro papà, Facebook mi chiede  “ a cosa stai pensando ? “ ed io penso a te, lo faccio ogni giorno , ma oggi un po’ di più . Sono due anni che non possiamo vederti, toccarti, stringerti…ci manchi molto, sai. A volte farcela sembra veramente impossibile, perché sentiamo sulle spalle il peso di un’ingiustizia. Perché sei stato strappato alla vita. Quando ho realizzato che per colpa di tre persone che tali non possono essere definite, io non ti avrei più visto la prima cosa che ho pensato è stata ‘non è giusto’. L’ho urlato quella notte così tante volte fino a stremarmi. Non è giusto che tu non ci sarai alla mia laurea, non è giusto che tu non ci sarai a nostri matrimoni, non è giusto che tu non possa sentire più i profumi e  vedere  più i colori.  Oggi ti penso più degli altri giorni, perché oggi abbiamo scoperto che domani ci sarà l’udienza in Corte d’Appello. Dove chi ci ha fatto tanto male sarà di nuovo di fronte ad un giudice, e pensa noi l’abbiamo saputo (per caso) solo ora. Ti sentirai poco importante per queste leggi, ci sentiamo anche noi così a volte. Non possiamo credere che domani la sentenza non venga confermata, perché non possiamo credere che in questo mondo non esista  giustizia. Io te l’ho promessa. Ti ho già promesso una volta, in ospedale, che sarebbe andato tutto bene e non ho potuto mantenerla, spero di poterlo fare ora. Giustizia per Francesco Della Corte”.

 

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