Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav, nella nota appena inviata al prefetto di Napoli Carmela Pagano esprime forte allarmismo: «Gli ultimi gravissimi episodi meritano grande attenzione. Gli spari contro il treno della Circumvesuviana del 14 marzo e l’aggressione alla guardia giurata dell’Anm del 3 marzo, sfociata oggi nella morte del povero Francesco, sono soltanto gli ultimi episodi che stanno generando un crescente allarme e preoccupazione tra utenti e lavoratori». Fissato l’incipit, arriva quindi l’appello: «Le chiedo quindi ancora una volta con un urgenza un incontro sul tema della sicurezza nelle aziende di trasporto, al fine di valutare ulteriori iniziative possibili e utili a fronteggiare il fenomeno». In caso contrario le ripercussioni rischiano purtroppo di essere pesanti: «In assenza di un segnale di riscontro – prosegue De Gregorio – sia in Eav che nelle altre aziende del tpl il malessere non potrà che sfociare in azioni di protesta che genererebbero ulteriori disagi ai cittadini in un contesto già precario qual è quello del trasporto pubblico locale».
Un concetto, quest’ultimo, che viene ribadito con ancora maggiore enfasi da Adolfo Vallini, membro del coordinamento provinciale del sindacato Usb: «Ancora un omicidio sul lavoro, quella sera Franco non doveva essere da solo eppure era lì, senza nessuno che gli guardasse le spalle mentre svolgeva il proprio difficile lavoro in una città violenta. Il tema della sicurezza troppo spesso viene sacrificato sull’altare del profitto. La tutela fisica e morale dei lavoratori continua a essere considerata un costo per le aziende e non come un diritto sancito dalla Costituzione. Abbiamo da tempo chiesto e sollecitato un incontro alla Prefettura di Napoli per denunciare i continui abusi che i dipendenti della Security Service vivono quotidianamente, ma ad oggi non è ancora arrivata alcuna risposta. La morte di Franco è un dramma annunciato. Non si può e non si deve lavorare da soli mettendo a rischio la propria vita». Sul punto, il sindacalista Vallini avverte: «Adesso non è il momento delle polemiche ma se non arriveranno a breve che le risposte che chiediamo noi, come Usb, siamo pronti a proclamare lo sciopero del comparto».
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