Napoli – Dopo la voragine e il terrore, uno sprazzo di normalità torna ad affacciarsi su Montesanto. Da stamattina 35 dei 49 sfollati a causa del cedimento stradale di sabato notte in vicoletto Salata hanno potuto fare rientro nelle proprie abitazioni. La svolta è arrivata al termine di una task force andata avanti fino all’alba e che ha visto impegnati senza sosta i tecnici della Municipalità 2 e dell’Abc, i quali sono finalmente riusciti a fermare la grave perdita d’acqua verificatasi su una condotta interrata. Il caso è però tutt’altro che archiviato. Quattordici persone, in pratica tutti i residenti della palazzina di tre piani al civico 27 di via Ventaglieri, restano per il momento ancora senza un tetto. Non solo, sulla vicenda si staglia anche un’accesa polemica a sfondo politico-amministrativo. La bordata ad alzo zero arriva dall’assessore municipale alle Strade Marcello Cadavero, il quale senza tanti giri di parole accusa l’assessore comunale al Welfare Roberta Gaeta di “non essersi mai vista sul posto, nonostante dovesse esserci fin dal primo momento”.
Tornando all’emergenza, come detto, la situazione si sta progressivamente normalizzando. Dalla tarda mattinata di oggi 35 persone sono potute finalmente rientrare nelle proprie case: i fabbricati nei quali si trovano i loro appartamenti, che erano stati sgomberati in via precauzionale, non hanno infatti riportato danni strutturali. Le “grane” riguardano adesso soltanto la palazzina al civico 27: “Municipalità 2 e Abc – spiega la consigliera Bianca Verde – si sono fatte carico dell’esecuzione dei lavori in somma urgenza per consentire l’immediato rientro in casa di quante più persone possibile. Per quanto riguarda quell’edificio, purtroppo la situazione è più complicata. Spero, però, che dagli accertamenti che saranno svolti nei prossimi giorni emergano dei riscontri positivi e che l’Abc faccia una verifica immediata sulle condizioni in cui versano le tubature idriche nel quartiere Montesanto. Oggi più che mai servono controlli a tappeto e monitoraggi costanti“.
Intanto, però, ancora 14 persone restano aloggiate nel Palazzetto Urban in attesa di conoscere il proprio destino. E proprio la modalità con cui è stata gestita la momentanea emergenza abitativa ha causato più di qualche ruggine tra il parlamentino e l’amministrazione centrale. Ad accendere il fuoco della polemica è Marcello Cadavero, consigliere municipale alle Strade e alla Viabilità: “Abbiamo avuto – scrive sul proprio profilo facebook – sostegno concreto nella ricerca di un alloggio per gli sfollati da parte dell’assessore Laura Marmorale, ma la vera assente è stata l’assessore alle Politiche sociali Roberta Gaeta, che si è sprecata a dare dei “buoni consigli” al presidente Francesco Chirico che cercava come noi collaborazione e aiuto. L’assessore Gaeta, che doveva essere presente dal primo minuto sul posto, non si è vista per un solo momento“. Anche il presidente della giunta di piazza Dante non nasconde il proprio malcontento per l’isolamento con cui la Municipalità 2 si è ritrovata a dover fare i conti: “Questa vicenda – ragiona Chirico – evidenzia quanto i tagli ai comuni determinano l’impossibilità di poter fare prevenzione e manutenzioni ordinarie in nome del risparmio e dei conti in ordine, ma a quale prezzo? Ora si interviene sull’emergenza, sul danno e con costi certamente maggiori. A quale prezzo, dunque, se non il disagio per i cittadini?”. Bella domanda.