Napoli – Nonostante l’aumento della somministrazione dei vaccini anti covid delle ultime settimane, ci sono ancora alcuni soggetti a rischio che attendono il loro turno dopo un’estenuante attesa.
Questo è il caso di M. Q., 42 anni e con il Diabete di Tipo 1, quello di forma più grave. M. attende il suo turno ormai da tre mesi. Era stata chiamata dal Policlinico per essere inserita in lista. Da quel momento però non ha ricevute più notizie.
Il suo è un caso limite. La grave forma del suo diabete la fa rientrare dunque nelle categorie fragili stilate dal Ministero della Salute. Sulla questione relativa a soggetti diabetici e vaccini, intervenne lo scorso febbraio su Quotidiano Sanità proprio Agostino Consoli, presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID): “La pandemia di Covid-19 continua a mietere vittime. Queste sono certamente molto più numerose tra le persone già affette da altre patologie. Tra queste, purtroppo, vanno sicuramente incluse le persone con diabete. Questo traspare già dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità. Secondo i quali il diabete è presente nel 30% dei pazienti deceduti per Covid-19. Una percentuale significativamente superiore rispetto alla prevalenza della malattia diabetica nella popolazione generale (In Italia, il 6,7 %). Il rischio di morte in un individuo di 50 anni con diabete è pari al rischio di morte di un soggetto di 66 anni senza diabete”.
A Napoli intanto sono state già somministrate circa 1 milione e mezzo di dosi. Allora la domanda sorge spontanea. Perché è stata dimenticata dal Policlinico? Perché è costretta ad aspettare una telefonata che non riceve da 3 mesi nonostante i vaccini per i soggetti a rischio come lei dovrebbero essere una priorità?
M. ha due bambine piccole, vuole sentirsi al sicuro e vuole proteggere anche loro. Il suo Diabete è arrivato circa 10 anni fa e non l’ha mai più lasciata. Ma vuole fare di tutto per tornare a vivere senza la paura di questi mesi. Una sovradose di insulina durante un eventuale periodo di covid, potrebbe esserle addirittura letale nonostante i suoi soli 42 anni.
La testimonianza
Queste le parole di M. Q. sui vaccini dei soggetti a rischio come lei, ai nostri microfoni: “Sono stata contattata oltre tre mesi fa dal Policlinico. Mi hanno detto che rientro nelle categorie a rischio e mi hanno quindi chiesto se volevo fare il vaccino. A quel punto la mia risposta è stata affermativa. Mi avevano assicurato che i tempi non sarebbero stati lunghi, ma che per qualsiasi evenienza era meglio anche fare la pratica dal medico di base.
Ho fatto quindi anche la pratica dal medico di base in quanto categoria fragile. Sono però tre mesi che nessuno dei due (Policlinico e Medico di base) mi ha chiamato. Alle mie telefonate mi rispondono solo “la chiameremo“, senza aggiungere altro.
Io sono un soggetto insulinodipendente. Il mio è il diabete di tipo 1, quindi quello di forma più grave. Inoltre soffro anche di allergie e quindi prima di sottopormi alla vaccinazione dovrei affrontare una preparazione di alcuni giorni in tal senso.
Sono stata inserita nella lista per i soggetti di categoria fragile, quindi non posso neanche presentarmi in qualsiasi open day. Mi trovo in una situazione in cui non so cosa fare e la paura è tanta”.
Come stai vivendo le tue giornate?
“Ho paura di stare soprattutto in luoghi pubblici. Ieri sono tornata dopo tanto tempo in palestra. Il corso di Fitness era controllato e si rispettavano le misure di sicurezza ma nonostante questo non mi sento al sicuro. Sono spaventata all’idea che le mie due bimbe potrebbero contrarre il covid a scuola e quindi portarlo a casa. In fin dei conti ci sono stati tanti casi del genere. Inoltre dato che le bambine sono piccole vado a prenderle a scuola e nonostante tutti i genitori cerchino di rispettare le regole lo spazio e quello che è e quindi si crea assembramento”.
Vuoi lanciare un appello?
“Voglio fare un appello al Policlinico. Perché sono stati loro a contattarmi, non l’ho fatto io. Sono solo in attesa di una loro telefonata e spero possa arrivare al più presto perché ripeto sono un soggetto fragile ed ho bisogno della vaccinazione”.