Napoli – “Stiamo compiendo gli accertamenti preliminari su quanto avvenuto a Sant’Antimo, ma in base alla nostra esperienza possiamo affermare che solitamente i pirati della strada riusciamo quasi sempre ad identificarli, e spesso sono loro stessi a tornare sui propri passi ammettendo le loro colpe”. E’ quanto dichiara il Procuratore Capo di Napoli Nord Francesco Greco, che interviene sull’episodio accaduto nel comune dell’hinterland napoletano, dove nella notte una donna di 69 anni è stata travolta e uccisa da un pirata della strada – probabilmente da uno scooter con a bordo due ragazzi – mentre camminava sul ciglio di via Marconi; trasportata all’ospedale Cardarelli di Napoli, l’anziana è morta per le lesioni riportate. Tra gli accertamenti in corso di svolgimento da parte dei carabinieri, c’è la visione delle immagini di videosorveglianza installate lungo la strada; anche dei testimoni hanno raccontato di aver visto uno scooter fuggire. “Non sono tante le persone che si allontanano senza prestare soccorso – prosegue il magistrato – abbiamo sviluppato tecniche di indagine che ci permettono di risalire quasi sempre ai responsabili; capita così che il pirata poco dopo il fatto si costituisca”. Negli ultimi tempi però, tra gli hinterland di Caserta e Napoli, sono avvenuti numerosi incidenti stradali mortali. “E’ vero – dice Greco – ne accadono parecchi di incidenti gravi, ma non si tratta comunque di un fenomeno dai contorni allarmanti; è quasi fisiologico, come sembra essere fisiologico il dato emerso che a causare gli incidenti, sia in auto che in moto, sia l’uso del cellulare da parte dei conducenti. Tra i primi accertamenti probatori che realizziamo di solito c’è proprio il controllo del telefonino, per capire se chi guidava il mezzo stava parlando proprio nel momento in cui c’è stato il sinistro”.
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