Finisce l’era di Stanislao Lanzotti, inizia quella di Franco Silvestro. E’ quello dell’imprenditore di materassi originario di Arzano il nome nuovo, con la benedizione di Fulvio Martusciello, che prende in mano le redini di Forza Italia a Napoli.
Lanzotti paga la linea politica che ha voluto perseguire: quella della “grande coalizione” in salsa napoletana con il Pd con l’obiettivo di giungere a un fronte moderato in vista delle prossime elezioni comunali. Sta di fatto che il contatto coi democratici lo ha fatto scottare ed è stato di fatto sfiduciato dai berlusconiani della prima ora sotto l’ombra del Vesuvio. Meglio, per loro, rivendicare la propria identità.
Identità tutta interna ai classici confini del centrodestra. Tant’è che, con Silvestro al comando, Forza Italia cambierà atteggiamento anche verso Catello Maresca. Il magistrato, per avere l’appoggio degli Azzurri, dovrà accettare il simbolo del partito di Berlusconi.
“Noi non svendiamo la nostra storia”, ripetono nelle stanze di Forza Italia i vari dirigenti. Segnando anche in quest’ambito un allineamento con il resto del centrodestra. Con Lega e Fratelli d’Italia che pure mal digerivano il fatto di dover sostenere un candidato, Maresca, al prezzo di sacrificare i loro simboli.
Come dire: il centrodestra, con la sinistra dilaniata dopo 10 anni di De Magistris e le candidature divisive di Antonio Bassolino e Alessandra Clemente in campo, crede di potersi giocare la partita a volto scoperto, alla luce del sole. E se Maresca non accettasse i suoi simboli, sarebbe anche pronto a virare su un altro nome per arrivare a Palazzo San Giacomo: la Forza Italia di Silvestro sarà molto diversa da quella vista con Lanzotti.
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