Torre del Greco (Na) – Il giorno più lungo. Quello dell’addio. Rabbia e dolore oggi pomeriggio a Torre del Greco per i funerali dei quattro giovani morti a Ferragosto nel crollo del Ponte Morandi, a Genova. Ad officiare la funzione religiosa, nella Basilica di Santa Croce, il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolitano di Napoli. L’intera cittadinanza, con oltre mille persone presenti alle esequie, si è stretta al dolore dei familiari di Matteo Bertonati, Giovanni Battiloro, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione. La chiesa era dunque a dir poco gremita. Nelle prime file i genitori delle vittime in lacrime. «Siamo riuniti in questa chiesa – ha sottolineato il cardinale Sepe nella sua omelia – per pregare per i nostri fratelli morti per la tanta incuria che si è manifestata in questo drammatico evento. Non si può, non si deve morire per negligenza e per incuria».
Il cardinale Sepe ha poi rivolto parole cariche di affetto e cordoglio nei confronti dei quattro sfortunati ragazzi: «Giovanni, Matteo, Gerardo e Antonio restano testimonianza viva della violenza consumata non dal destino, ma dalla mano dell’uomo, che si sostituisce a Dio per i propri interessi e diventa mano violenta, che porta morte». L’arcivescovo ha ricordato che «siamo qui per testimoniare vicinanza e affetto a quattro giovani che hanno perso la vita mentre attraversavano il ponte della morte – aggiunge il presule – un pezzo del futuro che se ne va e rende poveri tutti noi». Anche se questo «è il momento del lutto – ha aggiunto Sepe – non pensare a cause e responsabili può essere elusivo e di comodo. Abbiamo il sacrosanto dovere di saperlo per rispetto di questi giovani e delle famiglie».
Nelle ore precedenti i funerali a tenere banco sono state però le parole del papà del videomaker Battiloro: «Mio figlio è stato ammazzato. Vittima di un destino beffardo ma anche di chi non ha pensato che su quel ponte potevano esserci dei figli di gente oggi disperata». Così Roberto Battiloro, il padre di Giovanni, uno dei quattro ragazzi di Torre del Greco morti a Genova nel crollo del ponte Morandi. All’esterno del casello di Torre del Greco nella notte era stato anche posto uno striscione, poi rimosso, nel quale si leggeva «Antonio, Matteo, Giovanni e Gerardo… non è stato il fato ma lo Stato!”. Annunciata intanto dall’Ordine nazionale dei giornalisti e dalla Rai di Napoli l’istituzione di un premio giornalistico intitolato a Giovanni Battiloro, il videomaker che con i suoi amici era diretto a Nizza per festeggiare il Ferragosto.