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Napoli – E se ancora fosse possibile l’orrore prende forma ogni giorno in maniera ancora più drammatica. Come se il solo dolore non bastasse e allora si aggiunge anche l’orrore. Questo perché, ormai è un dato certo, le indagini sulla morte di Fortuna Bellisario, la donna di 36 anni colpita ripetutamente alle gambe e alle braccia con una stampella e poi morta nel suo appartamento a Miano (Napoli), non sono finite. Gli inquirenti della Procura partenopea stanno indagando per cercare di capire se la donna, probabilmente stroncata da un infarto o da una emorragia interna, sia stata vittima di ripetute violenze consumatesi nel tempo. L’ipotesi è che suo marito Vincenzo Lopresto, 41 anni, reo confesso, il cui fermo sarà convalidato entro oggi, si sia reso più volte protagonista di aggressioni ai danni della moglie. Gli inquirenti potrebbero configurare anche altre due aggravanti: quelle di sevizie e segregazione. Questo anche alla luce delle dichiazioni ‘miti’ di Lopresto che dopo essere stato arrestato ha riferito di non aver voluto uccidere la moglie e che l’avrebbe colpita solo al culmine di una lite improvvisa determinata dal fatto che lui sospettava che Fortuna avesse una relazione extraconiugale, circostanza questa non verificata. Le sevizie sono ipotizzate perché sul corpo della povera vittima sono state trovate numerose ecchimosi datate nel tempo, così come alcune fratture. Oggi ci sarà anche il conferimento dell’incarico per l’autopsia sul corpo di Fortuna.