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Napoli, De Laurentiis svela: “Prima di Gattuso chiamai Allegri, ora sogno di andare a Lisbona”

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Aurelio De Laurentiis, il presidente del Napoli,  torna a parlare dopo il trionfo in Coppa Italia contro la Juventus. “Ora Messi”, è il virgolettato che campeggia in prima pagina su ‘Il Corriere dello Sport’. Il presidente “accende la Champions dopo il trionfo di Coppa Italia” e lo fa aggiungendo: “Sogno di andare a Lisbona. Il Barca? Sfida elettrizzante. Gattuso speciale: io ho sempre fiuto”. Il numero uno del club azzurro, ha spietato quale, tra i suoi successi, è stato il più bello. “In genere, si dice che il primo amore non si scorda mai – dichiara De Laurentiis -. Ma il trionfo dell’altra sera ha un sapore diverso e speciale. Arriva dopo un periodo dolorosissimo per l’umanità intera, Sud compreso, e rappresenta un passo verso la normalità. Sa di riapertura, pare un sipario che si alza. O meglio ancora, sa di alba: è come se stesse risorgendo il sole”.

Esonero Ancelotti la fine di un ciclo? “Mai. Perchè sono sempre lucido nelle mie scelte, non agisco mai d’istinto e, anzi, nelle difficoltà, viene fuori la parte razionale e ragionevole di me. Mi assumo sempre le mie responsabilità, ci metto la faccia, l’ho fatto anche quando ho dovuto separarmi da Ancelotti: in tanti pensavano stessi sbagliando, Carlo stesso me lo disse, però evidentemente era necessario quell’intervento”.

La prima telefonata ricevuta dopo la vittoria: “Mi pare di ricordare Claudio Lotito, doveva essere mezzanotte. Poi ho chiuso il telefono e stranamente ho dormito sino alle nove, io che alle sei sono già sveglio”.

Il trionfo del Napoli in Coppa Italia: “A un certo punto eravamo rimasti io, Gravina, che ha lottato strenuamente, Dal Pino, Lotito e pochi altri. Una minoranza. Come se il calcio fosse nostro. Lo abbiamo difeso perché è di tutti, anche se non tutti l’hanno capito in fretta. Dietro i volti dei giocatori famosi, c‚’è altro: questo è un gioco meraviglioso, bellissimo, che ha avuto la forza di unire. La Coppa Italia ha rappresentato uno spot e forse, per certi versi, pure un’occasione mancata per riaprire a un numero contenuto di spettatori. Ipotesi che spero venga accolta in fretta, magari anche dal primo luglio, compatibilmente con il miglioramento della situazione generale”.

Rino Gattuso: “Ci siamo già incontrati prima della gara, abbiamo chiacchierato come al solito, non avremo problemi a far convergere le nostre idee. Ci siamo presi subito, ha avuto un effetto immediato su questa squadra che per me è fortissima. Non lo dico da oggi, non sono neanche io a dirlo: è il campo che lo sostiene. L’anti-Juventus siamo stati noi in questi anni, per quel che abbiamo vinto e per quello che abbiamo rischiato di vincere”.

Tentativo per Allegri: “Ho l’abitudine di fare valutazioni ampie e volevo sentire sia Allegri che Gattuso. Chiamai prima Allegri, con cui ho un rapporto diretto e di stima da anni e quando gli telefonai fu onesto e mi disse: Aurelio, sto fermo, ne ho bisogno, non c’è preclusione assoluta, perché avete realizzato un progetto straordinario. E poi noi due ci vogliamo bene. Ma ho deciso di starmene un po’ tranquillo. Chiamai Rino, come da copione, e venne a Roma: e adesso eccoci qua”.

Promessa alla squadra: “La squadra mi ha applaudito al centro del campo? Potrei anche non svelare il mio discorso anche perché non lo avete registrato. Non ho fatto nulla di eclatante, ho solo ribadito che manterrò una promessa: pagare lo stipendio di marzo che, come si sa, è ancora bloccato da norme vincolanti e da accordi generali da trovare. E poi penserò a qualcosa di simbolico, che resti come ricordo”.

Rinnovi: “I rinnovi di Zielinski e Maksimovic? Voi giornalisti avete sempre tanta fretta. Neanche il tempo di ufficializzare quello di Mertens e già siete lì pressare. Fatemi godere questo successo, la bella partita di Meret, che è grandissimo: glielo ho detto prima della finale, tra i pali sei un gigante ma devi solo acquisire la capacità di rilancio di Reina”.

Nel rush finale della stagione: “Non è semplice, non è impossibile. La distanza è notevole ma il Napoli che ha vinto la Coppa Italia ha battuto nell’ordine Lazio, Inter e Juventus. Ci proviamo, anche perché il quarto posto cambierebbe pure gli scenari futuri. Non sappiamo quale sarà il contesto economico nel quale andranno inserite eventuali cessioni, nè i parametri che la tendenza del mercato imporrà per gli acquisti. Contare sui diritti Champions ti toglie questa ansia da dosso”.

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