Napoli – “Non vengono convocati per Milano Mario Rui, Insigne, Fabian Ruiz, Osimhen e Koulibaly. Forse era meglio elencare chi c’è, ma abbiamo 16-17 giocatori, chi c’è a disposizione gioca per vincere questa partita e andiamo a giocarla per portare a casa i tre punti che resta il nostro obiettivo“. Lo ha detto il tecnico del Napoli Luciano Spalletti esordendo all’analisi della sfida in casa del Milan di domani sera, senza cinque titolari in tutti i reparti.
“Ho detto come sempre alla squadra – ha spiegato Spalletti – che accetto questo giochino degli infortuni e di chi manca perché quando ci sono questi momenti c’è bisogno di far parlare gli eventi, le corse, il cuore, di metterci il coraggio che ti dà la possibilità di trovare soluzioni“.
“Mi aspetto domani il Milan di questi due anni, del lavoro di Pioli, del passo che ha tenuto in questo lungo tratto, facendo vedere qualità assolute nel modo di stare in campo e nelle scelte dei singoli calciatori. Ma io non voglio andare a giocare contro squadre che hanno momenti di difficoltà, voglio giocare contro squadre forti, perché sono convinto di poter giocare con loro“. Ha aggiunto Spalletti, sottolineando che il suo Napoli “non pensa di peggiorare gli altri – spiega – per esibire la nostra mia qualità. Noi dobbiamo giocare la gara, essere una squadra viva, il Vesuvio non deve essere una cartolina ma dobbiamo averlo dentro di noi per fare quello che c’è bisogno nella gara di Milano“.
Spalletti si dice anche pentito di essere stato out contro Atalanta ed Empoli, squalificato in due ko: “So bene – dice – di aver creato problemi ai calciatori con la mia espulsione, a me quando mi manca qualcuno di loro sono in difficoltà perché voglio averli vicino a me e invece io non ho fatto la cosa giusta e ho penalizzato la squadra in queste due gare. La prima responsabilità di queste due sconfitte è mia. Non mi succederà più, perché sono stato male nel non vedere in campo la mia squadra“. Un Napoli ex capolista che fa più errori nelle ultime gare: “In alcuni momenti – spiega – abbiamo giocato bene a tratti. Parlando con loro io insisto sul fatto che ognuno deve giocare come se fosse per sempre in questa maglia, così puoi andare più in profondità dei pensieri per preparare una partita. Abbiamo sbagliato qualcosa nelle ultime ma anche continuato cose fatte bene. Dal punto di vista degli episodi ora siamo in credito, forse non ci viene risarcito domani ma bisogna ragionare sull’intenzione di migliorare il nostro futuro“.
“Io sono un allenatore che ha perso il senno perchè contro l’Empoli avrei potuto rinunciare alla qualità di Insigne. Lui è il buon capitano della squadra, ma non è mai il massimo possibile, si può diventare capitano di ventura, avere ogni occasione per migliorare. Io mi sono trovato bene da quando l’ho conosciuto, mi è sembrato in linea con la figura che mi ero fatto di lui da fuori“. Ha sottolineato il tecnico del Napoli rispondendo alla domanda sulle parole di Insigne a Rivista 11 sul rapporto a volte difficile con i tifosi e sul peggioramento delle condizioni di Insigne che domani sarà assente a Milano.
“Lui è un calciatore che ha un cuore: contro l’Empoli, anche se lui pensava di giocare dall’inizio, io ho commesso un errore e gli ho chiesto 70′; me ne sono approfittato della sua disponibilità di esserci e gli ho fatto fare una figura al di sotto delle sue potenzialità”. Insigne non ci sarà domani e Spalletti ricorda come “vogliamo essere ambiziosi – dice – e questo dipende da noi. Ottenere i tre punti a volte può non dipendere solo da noi, ma il nostro comportamento sia chiaro e visibile, per cui noi andiamo ad avere nostro comportamento, poi chiaro che a volte il calcio è talmente drammatico che in un episodio ti rovina il lavoro di una settimana, ma quell’episodio a volte gira contro e a volte gira a favore, noi dobbiamo dare quello che significa essere professionista con la maglia del Napoli“.
Ultimo pensiero per l’addio di Manolas, tornato in Grecia quando il Napoli ha solo Rrahmani e Juan Jesus centrali: “E’ una storia – spiega Spalletti – che riguarda il rapporto tra Manolas e il club. Di lui quindi non parlo io, averlo visto felice ad Atene mi rende solo felice con lui, per il resto noi abbiamo delle necessità perché le insidie e le cose che ti possono accadere sono lì davanti, queste valutazioni si fanno sul nuovo mercato, che ora è chiuso. Abbiamo due centrali, la rosa mi piace in tutti i petali ma poi chiaro che se la sciupi da qualche parte ti manca qualcosa e bisogna ricomporla“.
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