“Sono l’evaso, mi accompagni dal prete?”: la ricostruzione della fuga del muratore polacco

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Napoli – Non solo la rocambolesca evasione dal carcere di Poggioreale. Anche durante la fuga, Robert Lisowski, il 32enne polacco arrestato nel dicembre del 2018 per omicidio, è stato protagonista di un episodio alquanto singolare. “Sono l’evaso, mi dai un passaggio?” avrebbe chiesto e ricevuto aiuto da un automobilista in piazza Nazionale lunedì 26 agosto, il giorno dopo essersi calato con una corda di lenzuola dal muro di cinta del penitenziario napoletano. 

L’automobilista, probabilmente per empatia o soggezione, dopo avergli dato un po’ d’acqua ha accompagnato il fuggitivo ai Camaldoli da un sacerdote evangelico. A riferirlo è l’edizione odierna de Il Mattino. Il prete, dopo essersi rifiutato di aiutarlo, ha poi allertato le forze dell’ordine, contribuendo alla cattura dell’uomo arrivata poco dopo le 22 di lunedì.

Intanto la posizione dell’automobilista è al vaglio degli inquirenti che stanno indagando per procurata evasione. Al momento, tuttavia, pare che il polacco abbia fatto tutto da solo, senza ottenere aiuti né all’interno del carcere né durante la fuga. 

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