Home Napoli Attualità Napoli Set cinematografici in città: così il Comune “giustifica” i disagi per i...

Set cinematografici in città: così il Comune “giustifica” i disagi per i cittadini

Tempo di lettura: 3 minuti

Di Ornella d’Anna

Napoli – Con oltre 200 produzioni l’anno, Napoli si sta trasformando nel tempo in un set “a cielo aperto”. Rispetto al passato, la città non sembra più essere relegata all’immagine da cartolina di un tempo, con il pino di Posillipo e il Vesuvio in bella mostra: oggi le produzioni, a volte anche internazionali, si concentrano anche sulle zone di periferia e restituiscono la sensazione di un luogo cosmopolita, senza confini. Una realtà semplificata, certo, ma che porterebbe un indotto enorme, anche in termini di uomini e risorse impiegate. Messa così, sembrerebbe tutto molto bello. Se non fosse che – a fronte delle riprese effettuate in qualunque punto della città e a ogni ora – manca un adeguato piano traffico e di controllo.

I fatti degli ultimi giorni parlano chiaro: il week end appena passato è stato al centro delle polemiche perché, tra Fuorigrotta e la Galleria Laziale, a prima mattina i camion della produzione (non “Gomorra”, come segnalato in un primo tempo da membri dello staff ma una non meglio specificata fiction Rai, ndr.) avevano occupato parecchio spazio, o almeno quel tanto che bastava per bloccare la circolazione delle macchine.

Traffico impazzito, insomma, per oltre due ore, con code che arrivavano fino a dopo viale Kennedy ed evidenti disagi per chi, a quell’ora, era stato costretto a spostarsi per andare a lavoro o per accompagnare i figli a scuola. Di fronte a simili scenari di disagio, allora, è normale chiedersi, come hanno fatto molti cittadini: chi è che rilascia i permessi per girare senza nessuna vigilanza?

A farlo, come è ovvio, è il Comune di Napoli, all’interno del quale esiste proprio un ufficio preposto alle autorizzazioni cinematografiche. Interpellati in merito a quanto accaduto in zona ovest, sono loro a specificare, attraverso quelle che non sono dichiarazioni ma “informazioni”, come funzionano gli accordi con le produzioni. Accordi che non sono, si badi bene, validi allo stesso modo per tutti ma variano in base alla materia da trattare e al tipo di riprese da effettuare: rispetto alle diverse esigenze, i permessi possono essere più semplici o più complessi e anche le tempistiche cambiano.

Sì, perché da San Giacomo fanno sapere che il problema dello scorso week end, ingorghi e lamentele comprese, è sorto solo perché si girava in un orario “scomodo”. Solo. In fondo, in un anno e con così tanti set in giro per il territorio, due o tre criticità sono poche e, anzi, prima di accordare un “ok” a regista e personale si valutano tutti gli aspetti possibili, dall’ingombro dei mezzi agli interessi di residenti e commercianti. Si mobilita la Polizia Municipale e tutti gli organi preposti a fornire aiuto in caso di difficoltà, anche. Certo, forse a volte viene chiesto un ‘piccolo’ sacrificio ai cittadini ma l’indotto è così grande che qualche difficoltà si può anche sopportare. Che poi, giusto un mese prima nella stessa area c’era stato un altro film ma di quello non si era accorto nessuno, con molta probabilità, dicono al Comune, perché le registrazioni erano state realizzate in orari diversi. Come dire: quando a Napoli un cittadino si mette in macchina, solo una cosa può fare: pregare e sperare di trovarsi “al posto giusto nel momento giusto”.

Exit mobile version