Napoli – Rubati allo stadio e rivenduti su Internet a 20 euro a “cimelio”. I sediolini rossi dello stadio San Paolo, sostituiti dopo decenni in vista delle prossime Universiadi, sono già finiti nel mercato del web. Lo scorso 8 maggio, al termine della partita vinta contro il Cagliari, otto tifosi del Napoli, tra cui due minori, sono stati denunciati perché sorpresi a smontare i vecchi sediolini. In quella circostanza andò meglio a qualche altro tifoso che riuscì a svignarsela senza finire nelle maglie delle forze dell’ordine, portando a casa un cimelio dello stadio di Fuorigrotta. Tra questi c’era chi aveva intenzioni anche speculative tanto da metterli in vendita sui social.
Un episodio che ha indignato non poco il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore della “Radiazza” Gianni Simioli. Nel corso della trasmissione radiofonica i due hanno fatto sapere di aver ricevuto “decine di segnalazioni, a dimostrazione che le scene di inciviltà dei sediolini che venivano letteralmente sradicati dagli spalti non erano generate da un afflato di romanticismo sportivo ma solo dalla voglia di accaparrarsi dei cimeli da vendere online ai tifosi nostalgici”.
“Sono decine le inserzioni apparse sui marketplace e sui siti online – hanno spiegato Borrelli e Simioli-. Sediolini venduti come cimeli ad appassionati. Una vera e propria attività delinquenziale di ricettazione di beni che, fino a prova contraria, appartenevano al Comune di Napoli che aveva progettato di destinare quelli in condizioni migliori ad associazioni sportive e parrocchiali, attivando parallelamente un crowdfunding per sistemare le palestre delle scuole per chi avesse voluto acquistare un seggiolino in maniera del tutto legale. Trasmetteremo – concludono – tutte le segnalazioni in nostro possesso alle forze dell’ordine, la ruberia vista al San Paolo è una vergogna per l’intera città”.
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