Napoli – L’ordinanza con la quale il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, ha deciso la chiusura delle scuole fino al 30 ottobre, manda in tilt la Lega, che a livello locale attacca lo “sceriffo” ma a livello nazionale ne difende la scelta. Il consigliere regionale partenopeo del Carroccio, Severino Nappi, attacca De Luca: “La scuola, in particolare in Campania, terza regione per numero di ragazzi che abbandonano prematuramente gli studi”, dice Nappi, “è spesso l’unico argine contro l’illegalità. Ora, con la chiusura degli istituti scolastici, decisa da un’ordinanza del governatore De Luca, il rischio di consegnare migliaia di ragazzini nelle mani della camorra si fa più concreto. Saranno loro a pagare il prezzo più alto di questa scelta irresponsabile, risultato dell’immobilismo deluchiano di questi mesi. Un sacrificio”, aggiunge Nappi, “che si poteva e si doveva evitare”.
Arriva però la presa di posizione del presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, leghista di primissimo piano, secondo il quale De Luca “ha fatto una scelta a tutela della sua comunità e dei suoi cittadini, monitorando quotidianamente i dati e la situazione di richiesta di ospedalizzazione della sua regione. Esprimo solidarietà al presidente De Luca”, aggiunge Fedriga, “rispetto all’affermazione del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, che ha avuto un attacco feroce”.
Intanto il presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, governatore della Toscana, avverte: “Didattica a distanza, parziale o totale, per coloro che hanno necessità, oppure differenziare gli orari della scuola: sono le due strade da adottare, se il contagio dovesse ulteriormente aumentare, per non far perdere l’anno scolastico ai ragazzi. Io sono uno di quelli che difendono la scuola in presenza: la scuola è socialità, però se c’è il virus hai anche genitori”, aggiunge Bonaccini a Canale 5, “che sono preoccupati del possibile contagio”.