Napoli, è caos scuola: “La Regione comunichi i dati del contagio”

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Napoli – Alcuni membri della giunta comunale hanno specificamente richiesto alla Regione i dati precisi e dettagliati della situazione dei contagi all’interno di ogni singola scuola. In questo modo soltanto si può risalire all’indice percentuale dei casi rispetto al numero complessivo degli studenti.

C’è poca chiarezza quindi sui dati relativi alle scuole. Addirittura il primo cittadino di Napoli Luigi de Magistris ha attaccato, non troppo velatamente, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, accusandolo di aver abbassato la guardia al termine delle elezioni regionali.

Queste le parole degli assessori alla Scuola e alle Pari Opportunità Annamaria Palmieri e Francesca Menna: “L’amministrazione comunale ha chiesto di conoscere quanti sono i casi di positività registrati nelle scuole. Anche con l’indicazione del periodo in cui è avvenuta la segnalazione, del plesso scolastico e del territorio. Per poter risalire all’indice percentuale che detti casi rappresentano rispetto al numero complessivo degli studenti frequentanti i singoli ordini di scuole.

Il crescente aumento dei casi in ogni fascia d’età, sposta sui sindaci la possibilità e la responsabilità di adozione di misure restrittive fino a fine febbraio in relazione a situazioni delle singole realtà locali.

Il Comune di Napoli, che ha oltre 500 plessi scolastici, ha chiesto immediatamente alla Regione di conoscere i dati rilevati nelle singole realtà scolastiche sul territorio cittadino, suddivisi per singole scuole e/o quartieri di appartenenza. Oltre al parametrato ai tassi di contagio dei singoli target anagrafici. Il Comune ha anche chiesto di conoscere quali misure siano in campo per il contact tracing e si propone, nello spirito di massima collaborazione con le autorità competenti, acquisiti i dati, di riunire un tavolo di lavoro e approfondimento.

Sarebbe scelta irresponsabile per una città che ha centinaia di plessi scolastici decidere qualsiasi restrizione sulla base di una ‘percezione di pericolo’ non suffragata da dati scientificamente fondati. Noi vogliamo accompagnare le scuole ad un percorso di continuità in condizioni di sicurezza e serenità. Per questo valuteremo i dati e le azioni messe in campo dalle autorità sanitarie con grande attenzione, auspicando che il tracciamento sia sotto controllo; l’importante è non fare della scuola un capro espiatorio e nel contempo non trascurare nulla”.

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