Napoli – E’ Scabec, la società controllata dalla Regione Campania, il vero bancomat nelle mani del governatore Vincenzo De Luca e dei suoi fedelissimi. La società, ideata dall’ex assessore al Turismo Marco Di lello per gestire il patrimonio culturale campano, distribuisce soldi, incarichi e consulenze. Tutte legittime, sia chiaro. Al vertice di Scabec c’è Antonio Bottiglieri, un giornalista di origini salernitane (come De Luca) che ha lavorato in Rai dal 1978 al 1990. Bottiglieri è stato anche consigliere provinciale e assessore al Turismo per la provincia di Salerno. Nell’elenco dei consulenti spunta il nome di un altro giornalista salernitano: Peppe Iannicelli, per anni uomo ombra al Comune di Salerno di Vincenzo De Luca. Iannicelli, uno dei massimi teorici del potere deluchiano, ha incassato 18mila euro (fondi pubblici) da Scabec per una consulenza: si è occupato (tra il 2019 e il 2020) di speakeraggio, organizzazione mostre, conduzione e gestione di eventi. Tra i beneficiari dei soldi Scabec c’è un’altra firma di fama della stampa campana: Federico Vacalebre. Consulenza da 24mila euro per collaborare al progetto dell’archivio della musica napoletana. Vacalebre, scrittore, in passato è stato capo della redazione Cultura del Mattino, è un esperto di musica napoletana. Dal Mattino (lo stesso quotidiano di Vacalebre) arriva Paolo Russo, capo ufficio stampa del governatore De Luca. Tra i giornalisti c’è anche Renata Caragliano: il suo nome figura tra le firme di Repubblica. Caragliano collabora al progetto Arcca: consulenza da 24mila euro. E poi dicono che lo sceriffo salernitano non ami i giornalisti.
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