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Salvini: “Giù la Vela di Scampia”. Il comitato: “Niente speculazioni per i like”

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Napoli – «L’abbattimento non è uno spettacolo per acchiappare like, ma il risultato di una lunga lotta». Il ministro dell’Interno Matteo Salvini annuncia che entro un mese sarà demolita la Vela Verde di Scampia e gli storici attivisti del quartiere nord di Napoli si preparano a dare battaglia contro ogni eventuale mossa speculativa: «Apprendiamo che il ministro Salvini vorrebbe “venire ad assistere” all’abbattimento previsto per le prossime settimane. Ci dispiace se le nostre parole rovineranno il suo desiderio di godersi in prima fila uno spettacolo, ma di fronte a chi crede che la vita e la dignità della nostra gente possa diventare un teatrino dobbiamo prendere parola»
Ecco, dunque, il testo della dura missiva redatta dagli attivisti del Comitato Vele: «Lo diciamo chiaramente, lei non è un ospite gradito. L’abbattimento della vela non sarà uno spettacolo su cui fare like su Facebook. La Vela sarà abbattuta grazie al lavoro e al sacrificio di un comitato fatto di donne e uomini che da anni vivono in quei carceri speciali come occupanti. Quegli occupanti su cui ogni giorno dichiara di voler passare con le ruspe.  La Vela si abbatte perché insieme ad essa devono essere demoliti gli stereotipi negativi sul nostro quartiere e sulla nostra città, stereotipi su cui lei ha fatta la sua fortuna elettorale. La vela si abbatte grazie alla determinazione di una comunità inclusiva, solidale e senza barriere, da sempre ostile a chi come lei alimenta la guerra tra poveri e l’odio per gli ultimi. Noi siamo quegli ultimi. Quegli ultimi che la Lega Nord ha chiamato criminali, lazzari, fannulloni, perditempo, terroni. Quegli ultimi che i governi di cui ha fatto parte hanno calpestato senza pudore. Quegli ultimi che il suo piano di autonomia del Nord vuole affamare sempre di più, comprimendone i diritti, precarizzandone il futuro. Quegli ultimi che hanno dovuto scegliere tra rimanere in un territorio martoriato e abbandonato o emigrare in regioni settentrionali dove – per colpa del suo partito – hanno subito marginalizzazione e razzismo». Ed ecco che arriva l’attacco finale: «Se non le è mai importato di noi quando eravamo in difficoltà, non le consentiremo di mescolarsi a noi durante un momento di gioia e di riscatto. Per tutte queste ragioni l’abbattimento della Vela non sarà mai una tappa della sua propaganda. Se ne faccia una ragione e non ci provi nemmeno». 
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