Napoli – ‘Generale Giuseppi’ che te ne stai sulla collina, ora sei avvisato. Parte la fase due di Luigi de Magistris. Via la bandana arancione – deposta nel cassettino da un po’ (più o meno dopo aver scassato tutto) – il sindaco di Napoli si trasforma ora in “sentinella napoletana” ed armato di smartphone scrive la sua dichiarazione social di resistenza al generale – alias presidente del Consiglio – Giuseppe Conte. “Conte disse, con efficacia, qualche settimana fa, rivolgendosi a noi sindaci: siete le sentinelle del territorio. Un generale che non recepisce il grido di dolore delle sentinelle e le abbandona è un generale che non comprende che così perde la guerra. Ma la storia siamo anche noi. E non sarò silente di fronte a condotte completamente errate” mette nero su bianco in un lungo post bellico. Il soldato Ryan de Magistris da salvare “senza soldi e con poche risorse” inascoltato dai superiori romani parte al contrattacco. “Da sentinella napoletana, nonostante l’abbandono che avverto sulla pelle, non mollerò fino all’ultimo respiro, tutte le mie forze e le nostre forze le impegneremo per salvare Napoli e farla ripartire. Ma provo profonda delusione e rabbia per l’inadeguatezza di concretezza e visione”. Pronta la strategia militare demagistriana per combattere quella che è una guerra economica e sociale senza precedenti. “Nei prossimi giorni metteremo in campo azioni per la riscossa: dall’estate a Napoli, al piano di mobilità, dalle fasce deboli, all’utilizzo degli spazi pubblici. Proveremo a creare economia dal basso, a consolidare giustizia sociale ed uguaglianza”. Senza dimenticare la mossa strategica che non lascia scampo: la delibera con cui la sentinella de Magistris si cancella da sola il debito del Comune. Chiamata alle armi per tutti i cittadini “con umiltà e passione, chiedo unità e resistenza. Gli ostacoli sono troppo numerosi e grandi, ma so – dice – che siamo una grande comunità, della quale sono orgogliosissimo”. Napoli è stata sì esemplare nella fase 1, ma il campo da guerra è spietato. “Non voglio trovarmi a contare le vittime di un disastro sociale ed economico prevedibile” sottolinea il sindaco in trincea, promettendo però al suo plotone che non mollerà mai: “non appartiene al mio DNA”. Perché “Le sentinelle non mollano presidente Giuseppe Conte”. E perché “senza i Comuni e, quindi, senza il popolo, il Paese non riparte”. Insomma la sentinella napoletana è carica. “Avete fatto un errore politico molto grave e grande. Non saremo complici e conniventi di una cronaca annunciata di una tragedia sociale ed economica” grida forte al nemico. La notte fuori è buia e assassina, ma il soldato de Magistris con le sue truppe è in campo, pronto alla guerra per la vittoria più bella: “Credetemi – dice – dobbiamo vincerlo noi lo scudetto”.
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