Napoli – Il quasi ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, una ne fa e cento ne pensa. Oggi, dopo due mesi di crisi senza precedenti, durante i quali si è distinto per la difesa della pizza e della pastiera, ha impugnato la tastiera e ha scritto un fluviale post su Facebook per attaccare il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. De Magistris merita la nostra umana comprensione: sperava che il Pd e il M5s, con un giochino di palazzo, facessero fuori De Luca, e cercassero un candidato che permettesse di replicare l’alleanza giallorossa, con un tocco arancione, anche in Campania. Il candidato, ovviamente, nelle sue intenzioni, nei suoi sogni, sarebbe stato lui, pronto a allargarsi da rivoluzionario metropolitano a regionale. Niente da fare: il consenso di De Luca è cresciuto a dismisura, e lui è finito a bordo campo. In panchina. Nessuna possibilità di candidarsi alle regionali. Niente lista. Niente alleanze. Niente di niente. E così, Giggino non può fare altro che sfogarsi sui social: “Di fronte all’annunciato esodo di persone verso sud”, scrive De Magistris, “avevo chiesto ai Presidenti di Regione interessati, tanto a monte quanto a valle, di effettuare tamponi nei confronti di tutti quelli che arriveranno da domani nella nostra città, con qualsiasi mezzo, per raggiungere domicilio o residenza. L’ho chiesto per tutelare la salute dei viaggiatori, dei loro cari e dei nostri concittadini. Dobbiamo impedire la ripresa del contagio, scongiurare quello che accadde l’8 marzo, quando tantissima gente venne al sud senza controlli. Di fronte alla nostra richiesta fatta a tutela della salute dei nostri concittadini, il Presidente della Regione Campania ha previsto la rilevazione delle temperatura e test rapido solo per chi ha la febbre oltre 37,5°, in aggiunta all’ennesima quarantena. Dopo due mesi di pandemia”, aggiunge Giggino, “con tutti i milioni di euro che hanno speso, avremmo auspicato tamponi per tutti i viaggiatori, al fine di impedire un aumento dei contagi. Al contrario, in questo modo, non saranno individuati gli asintomatici, quelli con pochi sintomi, quelli clinicamente guariti ma ancora positivi, in poche parole, i più pericolosi. Tutti questi rischieranno di infettare i familiari che, uscendo di casa, potrebbero diffondere il contagio. Da chi aveva evocato la chiusura dei confini, mi sarei aspettato finalmente un’ordinanza condivisibile: tamponi per tutte le persone che giungono a Napoli. Ed invece no. Ancora, anzi, un profluvio di ordinanze che sinora hanno anche aumentato il rischio di diffusione del contagio”.
Dunque, De Magistris, rimprovera addirittura a De Luca di non essere stato abbastanza “duro” verso chi rientra dal nord. Giggino è scatenato: “Non si può più continuare così”, aggiunge, “consentire di affidare il destino delle nostre vite a chi pensa di usare le persone come se avesse un joystick della playstation, come un mangiafuoco che si esprime, non di rado, con volgarità e sprezzo delle persone, da ultimo anche con sessismo”. I commenti al post, per la stragrande maggioranza, sono di critiche nei confronti del sindaco, e del resto era prevedibile. Tutto questo livore, infatti, si spiega solo in un modo: in questi due mesi, De Luca è salito, piaccia o no, alla ribalta internazionale, mentre De Magistris è finito in un cono d’ombra. Definitivamente.
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