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Rom a Miano? No, grazie. Le reazioni della politica dopo il “rifiuto” di Miano

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L’incendio del 27 agosto a via Cupa Perillo non è un ricordo lontano. Da quella domenica sera è trascorsa quasi una settimana, sette giorni in cui si è parlato di sgomberi e integrazione. Parole al vento perché i cittadini napoletani non sembrano aver voglia di convivere. Dopo il trasferimento temporaneo di alcune famiglie di etnia rom all’auditorium di Scampia è arrivata la proposta di offrire ospitalità a 300 persone, di cui moltissimi minori, a Miano, nella periferia nord di Napoli. Così i residenti hanno subito organizzato una raccolta firme per impedire che questo accada. Così, sono arrivate puntuali le reazioni della politica partenopea.

ROBERTA GAETA – A rompere il silenzio per prima è Roberta Gaeta, assessore alle politiche sociali del comune di Napoli. “Alcune cose mi hanno lasciata esterrefatta – dichiara – perché sono state esasperate, laddove andavano stemperate. Spero che nessuno, in una situazione così grave voglia strumentalizzare una vicenda che coinvolge tanti bambini”. L’assessore Gaeta ha ricordato che è stata trovata collocazione innanzitutto alle prime 5 famiglie che avevano perso tutto nell’incendio e che successivamente sono state individuate altre famiglie che erano state colpite. “Abbiamo allestito uno spazio temporaneo alla casera Boscariello e all’auditorium – ha concluso – che si trovano a Scampia, territorio dove abitano e dobbiamo proseguire il percorso organizzativo, di regolarizzazione e di famiglie che finora hanno vissuto lì”.

LUIGI DE MAGISTRIS – “L’incendio a Scampia è stato un attentato criminale nei confronti della città”. Il sindaco rompe il silenzio e annuncia che verrà usata la linea dura nei confronti di chi ha “ritenuto di dover appiccare quell’incendio. Alle forze dell’ordine e alla magistratura va tutto il mio sostegno – ha affermato – la città deve sapere e comprendere chi ha avuto interesse a produrre un’azione criminale così devastante che ha prodotto danni materiali e ambientale gravissimi”. Per quanto riguarda invece il trasferimento temporaneo alla caserma Boscariello, il sindaco ribadisce che quello “sono soluzioni temporanee, noi non pratichiamo deportazioni. Non ci interessano baraccopoli né tendopoli. Quella che è stata adottata è una soluzione temporanea perché quelle persone sono napoletane, il campo è lì da trent’anni. Non è uno sgombero, ma un trasferimento per la tutela delle persone. Noi siamo quelli che non tollereremo mai azioni miltari di sgombero che a Napoli non sono necessarie. A Napoli – ha concluso – coniughiamo integrazione, inclusione, solidarietà, diritti e doveri”.

ARMANDO CESARO – Poi c’è chi, invece, non è d’accordo a questo tipo di soluzione e attacca il sindaco de Magistris senza sé e senza ma come ha fatto il presidente del gruppo di Forza Italia del Consiglio regionale della Campania, Armando Cesaro. “Un sindaco al suo secondo mandato non può continuare a far finta di nulla, a scaricare sui cittadini l’assenza o il fallimento delle politiche ambientali, sociali e di integrazione, tacendo le proprie gravi responsabilità. Un amministratore accorto previene i problemi e non li trasforma, come fa de Magistris, in emergenze. Fino ad ora le scelte e le non scelte di questa amministrazione comunale incapace e inadeguata hanno solo aggiunto degrado a degrado sacrificando ulteriormente i cittadini dell’area nord di Napoli, che de Magistris continua a mortificare”, aggiunge Cesaro, per il quale “bene ha fatto l’onorevole Mara Carfagna a denunciare inoltre l’assoluta assenza di confronto con i cittadini e le municipalita'”. “De Magistris afferma che la Caserma Boscariello sarà liberata entro fine anno? – prosegue Cesaro -. Sia chiaro: siamo contro le misure che penalizzano i napoletani e non ci fidiamo delle soluzioni temporanee perchéP sappiamo bene che con la sinistra non c’è nulla di più definitivo del provvisorio”, prosegue Cesaro. “A Napoli siamo al fianco dei cittadini e della Municipalità, pronti a sostenere tutte le iniziative del Presidente Maurizio Moschetti in questa battaglia dei diritti negati ai nostri concittadini”, conclude il Capogruppo regionale campano di Forza Italia.

 

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