Napoli – “L’aggressione al rider avvenuta a Napoli è una pagina indegna e criminale in un momento così terribile. Evidenzia la precarietà di un lavoro non di rado espletato senza adeguate garanzie; la violenza di una banda di criminali che agisce indisturbata senza che nessuno intervenga; la desertificazione dei territori dovuta ad una pandemia che sta piegando le nostre città”. Così il sindaco Luigi de Magistris commenta l’aggressione subita da un rider durante le consegne a Calata Capodimonte. E’ un napoletano di 52 anni, Gianni, sposato e con due figli, il fattorino vittima dell’aggressione, avvenuta nella notte tra il primo ed il 2 gennaio, nel corso della quale 6 ragazzi, a bordo di due motorini, lo hanno picchiato per sottrargli lo scooter, episodio ripreso in un video da un residente e diffuso su Facebook.
“Mi auguro che i responsabili di questa brutale aggressione siano presto assicurati alla giustizia – continua de Magistris – e che la vittima possa ritornare a lavorare con un nuovo motociclo e con maggiore serenità. Solidarietà della città di Napoli al lavoratore aggredito e vicinanza a tutti quelli che non si fermano nonostante, non di rado, lavorino in condizioni davvero inaccettabili”.
Per il rider – rimasto disoccupato poco tempo fa dopo aver lavorato in una catena commerciale – è scattata una forte gara di solidarietà sia per una raccolta di fondi per consentirgli di comprare un nuovo scooter sia per offrirgli un posto di lavoro più adatto a un cinquantenne. “Sulla mia pagina Fb – scrive Francesco Emilio Borrelli – ci sono già tante dimostrazioni di solidarietà concreta tra cui quella di un calciatore che ha offerto 2.500 euro. Ci sono diversi imprenditori napoletani che, malgrado il periodo di crisi, hanno offerto posti di lavoro”. Nonostante la brutale aggressione, Gianni, sottolinea Borrelli, pur di non perdere il posto di lavoro ha continuato anche nella giornata del 2 gennaio a fare le consegne utilizzando l’auto dopo la perdita dello scooter (che era della figlia). “Diversi rider mi hanno fatto sapere che spesso vengono aggrediti al fine di sottrarre loro gli incassi. In ogni caso i protagonisti dell’aggressione a Calata Capodichino sono dei vigliacchi – conclude Borrelli – si sono accaniti in 6 contro un 50enne”.
Anche Alessandra Clemente, assessore del Comune di Napoli, scrive su Facebook a proposito di quanto accaduto ieri a Napoli: “Tramite il video denuncia sui social di quanto accaduto a Capodichino, abbiamo tutti visto sei feroci ladri di sogni e lavoro, che assaltano un lavoratore, un uomo che stava sfidando il freddo ed il vento di queste ore per guadagnare qualcosa. Fare il rider significa ostinarsi ad essere onesti; significa voler, davvero, lavorare a tutti i costi. Fare il rider significa essere uomini o donne di spirito e di merito. Quest’uomo ha subito un attacco da sei lupi neri, anzi, sei iene. Nella leggenda cherokee, vince il lupo che nutriamo di più. A Napoli vincerá il lupo che si nutre grazie al proprio lavoro, perchè vada come vada il rider è un vincente e quei sei vigliacchi sono dei perdenti. Siamo in contatto con la Questura che ringraziamo, affinché i lupi neri vengano presto identificati e riconosciuti. Alla pari ringrazio chi ha fatto il video e l’ha messo a disposizione degli inquirenti, ricordando a tutti, sempre, di chiamare il 113. Al rider va l’abbraccio di tutti noi e l’impegno a ridargli presto lo strumento del suo lavoro, ovvero quello scooter e se non verranno le scuse di quei sei “lupi neri” io ho già la certezza che loro hanno perso, verranno identificati, schiacciati dalla vergogna di quanto fatto, e lui ha vinto, perché chi lavora onestamente, vince, sempre, a testa alta”.