Napoli – Il sole sta calando su Palazzo San Giacomo, ma al terzo piano l’aria è infuocata. Seduto alla sua scrivania il direttore generale e capo di gabinetto del Comune di Napoli, Attilio Auricchio sente che si sta allargando il vuoto intorno a lui. “Si sta per fare la cartella” è la voce che corre tra i funzionari già dal primo pomeriggio. E che rimbalza fino a via Verdi negli uffici del Consiglio comunale. Iniziano così le ore che porteranno alle dimissioni di quello che un tempo era il braccio destro del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.
Col suo fiuto da colonnello, Auricchio sente che c’è puzza di bruciato. Si confida dopo pranzo con gli uomini più stretti. Qualcosa non sta andando come doveva. I patti erano che avrebbe lasciato il posto da capo di gabinetto, ma mantenuto quello di direttore generale. I suoi fedelissimi entrano in missione. Ad indagare, scoprire cosa sta accadendo nelle stanze del ‘potere’. Le lancette sull’orologio scorrono e il dg sente che il tempo per lui per scadere. Nel suo ufficio, nel tardo pomeriggio, arrivano le prime conferme. E così anche il momento di verificare di persona. Rompe gli indugi, con passo deciso si dirige verso le stanze del primo cittadino.
Quando apre la porta trova Federica Capuano, la staffista del sindaco in Città metropolitana che negli ultimi mesi ha conquistato sempre di più la sua fiducia. Al punto da accompagnare de Magistris ed essere spesso e volentieri presente a molte manifestazioni istituzionali. Mentre il feeling politico tra i due col tempo cresceva quello tra de Magistris e Auricchio andava a rotoli. Dalle riunioni a cui ha cominciato a prendere parte anche la Capuano perché il sindaco voleva fosse presente fino a quando il dg si è sentito definire “un uomo divisivo”.
Così si racconta di un Auricchio che ieri ha perso la pazienza quando arrivato nelle stanze del sindaco ha visto la documentazione riguardante i suoi prossimi incarichi nelle mani della Capuano. Intenta a redigere le sue future mansioni: non di un direttore generale, ma bensì di un semplice dirigente. Davvero troppo per il Colonnello che immediatamente ha cercato il faccia a faccia con il sindaco. Un confronto infuocato. Una frattura ormai insanabile.
Stamattina le dimissioni. “Motivi familiari” ha detto Auricchio sostituito come dg ad interim dal segretario generale Patrizia Magnoni. Mentre la poltrona da capo di gabinetto è andata a Enrico Pollice, capo staff del vicesindaco, Enrico Panini. A svuotare gli uffici in queste ore al terzo piano non è solo Auricchio, ma anche parte del suo entourage. Scatoloni per la sua fedelissima, Gea Vaccaro dirigente impianti sportivi, cinema e cultura che si starebbe spostando dagli uffici vicino alla stanza di Auricchio a quelli in via Toledo. Mentre in Csa starebbero sistemando di nuovo la stanza per Gennaro Martinelli, distaccato alla direzione generale e prossimo all’aspettativa sindacale.
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