Napoli – Una nomina d’oro per il Governatore e per i figli o all’Eni o alle Poste italiane. Sarebbe questa la contropartita sul tavolo della trattativa a cui stanno lavorando i vertici nazionali del Pd in cambio del ritiro di Vincenzo De Luca dalla corsa bis per la Regione Campania.
Il Movimento Cinque Stelle che ha messo in campo il ministro Sergio Costa ha detto chiaramente che non ci potrà essere nessun margine di discussione e quindi di accordo con i democratici in Campania se il candidato resta lo sceriffo. Tanto che oggi, come annunciato dal portavoce regionale del M5s, Valeria Ciarambino, i pentastellati non siederanno al tavolo convocato dal Pd locale alle 15,30 con le altre forze politiche per costruire la coalizione delle regionali. De Luca, votato all’unanimità come candidato in direzione regionale Pd, è già in campo con una decina di liste e più passa il tempo più la sua posizione si rafforza.
Ma da Roma si lavora in queste ore per spingerlo alla ritirata e chiudere l’accordo col Movimento, magari su un terzo nome. “L’unica cosa che mi convincerebbe a lasciare l’incarico di governatore della Campania è diventare Presidente della Banca d’Italia. Ci vado di corsa” ha detto De Luca a gennaio. Scherzando, ma forse non troppo. E magari da bravo stratega politico puntando altissimo per ottenere un’ottima ricompensa.