Napoli – Per l’ex pm è già tempo di scaldare i motori in vista delle prossime Regionali. «Noi ci saremo sempre, a partire da oggi. Se si dovesse votare, ma non credo, tra tre mesi noi ci saremo». Così Luigi de Magistris a margine dell’assemblea congressuale che lancerà la formazione di un nuovo soggetto politico nazionale, annuncia la presenza di DemA, o con il nome che il movimento sceglierà, alle prossime elezioni. Sul punto, il sindaco di Napoli è pronto a mostrare i muscoli: «Daremo un contributo a unire le forze europee – dice – perché siamo un soggetto europeo, dialoghiamo con Varufakis, con Melanchon, con Pablo Iglesias». E di sicuro nel 2020 il movimento tenterà la corsa a Palazzo Santa Lucia: «Alle regionali di certo non possiamo stare a guardare – conferma – io sarò sindaco fino a 2021, se arrivasse la sollecitazione alla candidatura, sarò molto attento, ci rifletterò, perché quello che stiamo vedendo in questi giorni è davvero molto grave. Non si riesce ad avere nemmeno la cooperazione istituzionale, e questo è un vulnus per i cittadini campani».
Quanto al piano nazionale, «in queste ore sta nascendo un Governo in cui la principale forza politica che ha avuto uno straordinario voto dal Mezzogiorno, voto che ho salutato con entusiasmo perché di rottura e contro l’asse Renzi-Berlusconi, si allea con la Lega di Salvini che ha sempre avuto sentimenti razzisti e antimeridionali. Se questa è la storia di cui parla Di Maio, allora significa che c’è bisogno di un’alternativa sociale, culturale, politica ed economica». Lo ha detto il sindaco de Magistris intervendo a margine della prima giornata dell’assemblea congressuale del Movimento demA, che ha aggiunto: «Da oggi inizia un progetto nuovo che parlerà alle persone e non a chi si fa schermo formale per arrivare al potere e tradire il mandato popolare netto e forte che si e’ espresso per la rivoluzione e il cambiamento». E facendo riferimento al contratto di Governo tra M5S e Lega, de Magistris non ha dubbi: «È la continuità delle politiche liberiste che hanno massacrato la gran parte della popolazione italiana ed europea fino ad oggi».
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