Home Napoli Attualità Napoli La protesta dei piccoli studenti: “Non è questa la scuola che vogliamo”

La protesta dei piccoli studenti: “Non è questa la scuola che vogliamo”

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Napoli – Il rumore dell’ultima campanella che suona, l’ultimo giro tra i banchi e l’ultimo saluto alle maestre con la consapevolezza di rivederle a settembre, è stato solo simbolico quest’anno.

Infatti, il lockdown che ha portato alla chiusura di qualsiasi attività, non ha risparmiato neppure il settore dell’istruzione, costringendo studenti di ogni età a videolezioni, appelli online, interrogazioni ed esami fatti dinnanzi ad uno schermo. E proprio davanti ad uno schermo molti alunni hanno festeggiato l’ultimo giorno di questo insolito anno scolastico.

Docenti, insegnanti e alunni, però, continuano le proteste per tornare nelle aule a settembre e, ieri, davanti ad alcune scuole napoletane, tra cui la scuola Casanova-Costantinopoli, della Madonna Assunta e della Flavio Gioia, i bambini si sono riuniti e hanno manifestato al grido di “Meno wi-fi e più maestre”.

L’iniziativa è stata organizzata dal gruppo social “Fuori dagli schermi”, dove i promotori hanno specificato: “L’anno scolastico che ci lasciamo alle spalle è stato un anno diverso, difficile per tutti, ma per gli studenti in modo particolare. Ridotti a utenti della didattica a distanza e alla fine, in pieno isolamento domiciliare per emergenza sanitaria, valutati /misurati per la propria performance, non è questa la scuola che vogliamo e che ci manca”.

La scuola – spiegano – è presenza, socialità, relazione, confronto tra coetanei e tra generazioni, a volte anche scontro e conflitto. Uno spazio di crescita al di fuori della famiglia”.

Infine, accerchiati dai volti sorridenti dei piccoli alunni che stringono tra le mani cartelloni di protesta, concludono: “Vogliamo chiudere quest’anno con una promessa: non accetteremo, a settembre, la didattica a distanza come soluzione, non accetteremo di non essere ascoltati, faremo attenzione e ci prenderemo cura di noi stessi e degli altri, e lo faremo insieme e in libertà. Per questo abbiamo deciso di chiudere in bellezza incontrandoci e salutandoci in sicurezza fuori dalle nostre scuole”.

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