Movida selvaggia, il Comune di Napoli tenta l’ultima carta: ecco la nuova ordinanza

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Napoli – Movida selvaggia, Palazzo San Giacomo lancia la task force dopo la raffica di proteste dei residenti e gli ultimi episodi di violenza verificatisi nel by night partenopeo. Stop, dunque, alla vendita di bevande in vetro e lattine dopo mezzanotte, chiusura dei locali alle 2,30 dalla domenica al mercoledì e alle 3,30 dal giovedì al sabato, obbligo del mantenimento della pulizia e dell’ordine dell’area antistante per le attività alimentari take away e obbligo, per tutti gli esercizi commerciali, di evitare che suoni e rumori siano percepibili all’esterno dopo le ore 24, pena una multa di 500 euro che in alcuni casi può comportare la chiusura dell’esercizio commerciale per diversi giorni o addirittura mesi.

Sono questi alcuni dei principali punti della nuova ordinanza sulla movida firmata dal sindaco Luigi de Magistris e pubblicata oggi in albo pretorio. L’ordinanza individua sei aree cittadine “dove sono state riscontrate peculiari criticità legate a fenomeni di assembramento e aggregazione, incidenti sulla vivibilità dell’area e sulla quiete pubblica”: Chiaia e lungomare, Vomero con via Aniello Falcone, centro storico, l’area tra piazza Garibaldi e piazza Nazionale che comprende anche il quartiere Vasto, la zona di piazza Carlo III e largo Sant’Antonio Abate Bagnoli-Coroglio. L’ordinanza vieta agli esercizi commerciali nelle aree individuate “di vendere per asporto, anche attraverso apparecchi automatici, qualsiasi bevanda in contenitori di vetro o lattine, tutti i giorni dalle ore 24 fino alla chiusura dell’esercizio”. L’orario di chiusura degli esercizi è stabilito dalla domenica al mercoledì alle ore 02.30 del giorno successivo, mentre dal giovedì al sabato alle ore 3.30 del giorno successivo.

Per Bagnoli e piazza Carlo III, “considerata la specificità dell’area dove sono ubicate strutture autorizzate al pubblico spettacolo e stabilimenti balneari, è consentita l’apertura degli esercizi commerciali anche oltre gli orari stabiliti per la sola vendita di alimenti”. L’ordinanza prevede inoltre che “ogni esercizio commerciale dovrà garantire che i relativi locali di pertinenza siano dotati di misure tecniche tali da evitare che suoni e rumori siano percepibili all’esterno dopo le ore 24, ferma restando la normativa vigente sull’impatto acustico”, e che “le attività commerciali e artigianali del settore alimentare per le quali non è prevista la somministrazione all’interno del locale o in aree di pertinenza dell’esercizio stesso, dovranno provvedere al mantenimento della pulizia ed ordine, dell’area antistante e limitrofa al rispettivo locale durante l’orario di apertura, nonché alla realizzazione di un servizio di pulizia aggiuntiva a quello normalmente svolto  istituzionalmente subito dopo l’orario di chiusura”. Resta da capire quali saranno le forze in campo per verificare che il provvedimento venga rispettato. Un dettaglio tutt’altro che trascurabile.

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