Napoli – E’ surreale ma strappa anche qualche sorriso il primo Consiglio comunale di Napoli in videoconferenza. Dopo quattro mesi l’Assise cittadina torna a riunirsi con all’ordine del giorno l’emergenza Covid-19. Non le poltroncine rosse dell’Aula al quarto piano di via Verdi, ma le sedie delle scrivanie di casa. Chi dal soggiorno, dallo studio o dalla cucina. Alle spalle dei consiglieri le foto di famiglia, i quadri e le mensole coi libri. C’è chi, anche se collegato da casa, si presenta con camicia e cravatta come il consigliere comunale della Lega, Vincenzo Moretto. E chi preferisce mantenere lo stile ultra casual della quarantena, come il forzista Stanislao Lanzotti o il consigliere renziano Carmine Sgambati che si collegano con indosso la tuta. Non mancano le gaffe. La seduta inizia con Lanzotti che non riesce a visualizzare il suo nome sulla piattaforma e che invia Whatsapp al presidente del Consiglio comunale, Sandro Fucito ‘minacciando’ di andare dai carabinieri perché a queste condizioni allora la seduta non è valida. Ma il consigliere di Forza Italia non si accorge che in realtà è collegato dal suo pc, ma con un altro nome ‘Politiche 2018’. “Avete ragione sarà un nome vecchio che non ricordo” dice scusandosi il Lanzotti furioso. “Sicuramente vecchio – replica con una battuta Fucito – perché ormai siamo nel 2020”. Squilla un cellulare e non si riescono più ad ascoltare alcuni interventi, ma si sente forte e chiara la voce del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Nonno che dimentica il microfono acceso durante la telefonata. Insomma tra gaffe, tute e microfoni accesi il Consiglio comunale di Napoli in videoconferenza va in onda sulla pagina Fb del Comune. Conquistando – anche quando interviene il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e con rammarico dei consiglieri che speravano forse in un pò di protagonismo – appena un centinaio di visualizzazioni.
Primo Consiglio Napoli in videoconferenza: tra gaffe, tute e poche visualizzazioni
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