NAPOLI – Perchè il presidente del consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, a margine di un incontro con il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, e il suo vice nonché presidente del Corecom, Mimmo Falco, ha sentito l’esigenza di scrivere un post su Facebook dicendo che hanno “discusso dell’informazione, del territorio, della necessità di buone notizie” e questa non ha proprio l’aria di una buona notizia?
Per svariati motivi.
Il primo: perchè il Governatore De Luca storicamente affida la sua comunicazione istituzionale a dei tele-social-sermoni anzichè a un confronto regolare coi giornalisti.
Perchè è di questi giorni lo scoop del Mattino a firma Adolfo Pappalardo che ha visto protagonista proprio la presidenza del consiglio regionale, costretta a tornare sui suoi passi dopo aver tentato di ridare il via libera alle assunzioni dei familiari dei consiglieri nell’ambito degli staff di Palazzo.
Perchè cosa significa “abbiamo discusso della necessità di buone notizie”? E’ un originale quanto anticipato augurio di buone feste e felice anno nuovo per tutti o un avvertimento a divulgare solo cose (ritenute) buone? E buone per chi, poi?
Perchè un’apertura del Fatto Quotidiano a firma Vincenzo Iurillo e di Repubblica a firma Dario del Porto di oggi è dedicata al figlio del Governatore Roberto De Luca in quanto, dopo suo fratello Piero, è diventato anche lui professore. Ma ciò, forse, o non è giudicato degno di tale taglio giornalistico o, probabilmente, in fondo in fondo, non è considerata in sè una così tanto buona notizia.
Perchè è stata considerata una notizia come le altre, invece, quella del sindaco di Salerno, il deluchiano Vincenzo Napoli, che ha impedito l’ingresso dei giornalisti in Municipio dopo la sua rielezione.
In ogni caso, fa sapere il presidente del consiglio regionale nello stesso post, con Lucarelli (presidente dell’Ordine da 14 anni) e Falco si è intrattenuto anche a parlare “di progettualità da sviluppare nell’ambito della collaborazione con gli istituti scolastici e con i giovani”.
E c’è da aggiungere, infine, che ad entrambi e, per estensione, al consiglio dei giornalisti neoeletto (con tantissime polemiche per il voto negato a chi, pur presentandosi fisicamente al seggio, non si era registrato su una piattaforma online e che ora ha avanzato un ricorso), Oliviero ha rivolto anche “l’augurio di buon lavoro”.
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