Napoli – Era l’11 novembre 1989, un sabato sera qualsiasi d’inizio inverno. Come un sabato qualsiasi i bar e le strade di Ponticelli erano affollate per chi si concedeva il meritato riposo, magari dopo un’intensa settimana di lavoro. Un giorno qualsiasi che presto diventò uno dei giorni più bui per Napoli Est e per l’intera città metropolitana.
Erano le 18,30 a Ponticelli, quando un commando di camorra entrò nel Bar Sayonara, in pieno centro del quartiere, sparando all’impazzata. Il tragico epilogo fu di 6 morti, 4 di questi totalmente estranei alla camorra. Tra i feriti, rei di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, c’era anche una bambina.
Oggi a 31 anni di distanza da quel tragico avvenimento, come ogni anniversario da 10 anni a questa parte, il presidio Libera Ponticelli insieme alle numerose realtà associative del territorio si è unito per far memoria di quella strage che ha cambiato per sempre il volto del quartiere e dell’area orientale di Napoli.
A differenza degli altri anni non si è svolta la consueta marcia della memoria ma una diretta streaming online nel rispetto delle norme di sicurezza imposte dal Covid. Diretta web collegata con piazza Egizio Sandomenico. A due passi dal luogo della strage, dove un anno fa fu inaugurato un murales in memoria delle vittime innocenti. A presenziare all’evento, oltre ad alcuni familiari delle vittime, c’erano il referente di Libera Campania Fabio Giuliani, il presidente della VI municipalità, Salvatore Boggia e l’assessore ai giovani del Comune di Napoli, Alessandra Clemente. Insieme ad altre figure delle realtà associative del territorio è stata posta una corona di fiori davanti al monumento in ricordo della strage.